L'osservanza del settimo giorno rappresenta il rifiuto della teoria dell'evoluzione. Sarebbe assurdo per un uomo che non crede nell'espiazione onorare la Cena del Signore. Sarebbe altrettanto assurdo per un uomo che nega che Dio ha creato il mondo, osservare il Sabato. La celebrazione del sabato di fatto conferma il credo dell’osservante, secondo il quale Dio ha creato il mondo in base alle affermazioni enunciate nel comandamento del Sabato. L'importanza dell'osservanza del Sabato viene più chiaramente e inevitabilmente compresa se continuiamo a cercare nelle Scritture e scopriamo che la capacità di Dio di creare, in contrapposizione all'incapacità di altri dei di creare, è la qualità distintiva del vero Dio. Nei seguenti passi biblici il vero Dio si differenzia dalle false divinità in virtù del fatto che Egli ha il potere di creare, mentre gli altri dei non lo hanno: "Perché tutti gli dei dei popoli sono idoli: ma il Signore ha fatto i cieli" (Salmo 96:5). "ma il Signore è il vero Dio. ...Così direte loro: Gli dei che non hanno creato il cielo e la terra, e anche loro periranno. ...Egli ha fatto la terra con il suo potere" (Geremia 10:10, 12). Da notare come, nell’introdurre il vero Dio, in opposizione agli altri dei, il profeta dice: "Egli ha fatto la terra." Parlando delle false divinità, egli dice che "non hanno fatto i cieli e la terra." La forza creatrice è ciò che distingue il vero Dio dagli altri dei. Quando Giona stava presentando il Dio che adorava, disse a coloro sulla nave che adoravano altri dei: "Io sono un ebreo; e temo il Signore, il Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terraferma" (Giona 1:9) Attraverso tutto l'Antico Testamento il vero Dio si distingue in questo modo. Ed è lo stesso anche nel Nuovo Testamento. In Atti 4:24 i discepoli pregarono: "Signore, tu sei Dio, colui che ha fatto il cielo e la terra, e il mare, e tutto ciò che in loro è." Queste parole provengono dal comandamento del Sabato, che dice: "il Signore ha fatto il cielo e la terra, il mare, e tutto ciò che è in essi." I discepoli pregavano il Signore la cui forza creatrice viene riconosciuta attraverso l'osservanza del memoriale della creazione. Egli è il vero Dio. Nel far conoscere al popolo di Listra il vero Dio, Paolo disse: "Noi predichiamo affinché da queste cose vane vi convertiate al Dio vivente, che ha fatto il cielo e la terra, e il mare, e tutte le cose che vi sono" (Atti 14:15). Qui nuovamente ritroviamo i discepoli che riprendono il comandamento del Sabato. Mentre Paolo attendeva ad Atene, "il suo spirito gli si inaspriva nel vedere la città completamente dedita all’idolatria." Nell'introdurre il popolo al vero Dio, disse: "Poiché, mentre passavo e guardavo le vostre devozioni, ho trovato un altare con questa iscrizione, AL DIO SCONOSCIUTO. Io vi presento dunque, Colui che voi adorate nell’ignoranza. Dio che ha creato il mondo e tutte le cose in esso, vedendo che egli è il Signore del cielo e della terra" (Atti 17:16, 23, 24). Nell’annunciare il vero Dio a quei filosofi, Paolo lo presentò come Colui "che ha creato il mondo", e poi disse: "Egli è il Signore." Il messaggio dell'ora del giudizio finale che viene annunciato ad ogni nazione, razza, lingua e popolo, invita ad "adorare colui che ha creato il cielo, la terra, il mare e le fonti dell'acqua" (Apocalisse 14:7). Questa serie di riferimenti contenuti nelle Scritture dovrebbe convincere chiunque che la grande verità che Dio aveva in mente, dovrebbe essere perpetuata attraverso l'osservanza del Sabato e che l'unico e solo vero Dio è il Creatore. Con la nostra osservanza del Sabato dimostriamo di non riconoscere la teoria dell'evoluzione e accettiamo il racconto della Creazione della Genesi, riconoscendo Dio come il Creatore. Finché è nel dovere dell'uomo riconoscere Dio come Creatore, il Sabato continuerà ad esistere. Nel Salmo 111:4 ci viene detto che Dio "ha fatto ricordare le sue meravigliose opere." La ragione è che le Sue opere ci ricordano la creazione, e la creazione ci ricorda il Creatore, e il Creatore è l'unico vero Dio. Dal momento che Egli "ha fatto ricordare le sue meravigliose opere", sarebbe naturale che, alla fine della settimana in cui queste meravigliose opere sono state compiute, Egli istituisse un memoriale con il quale ci saremmo ricordati di settimana in settimana di tali opere. In questo modo non ci potremmo dimenticare chi è il vero Dio e scivolare nell’idolatria, o rinnegarlo come il Creatore, accettando cosi la teoria dell'evoluzione. Così alla fine della settimana della creazione, il settimo giorno, il Creatore si riposò da tutte le sue opere; e allo stesso tempo Egli "benedisse il settimo giorno e lo santificò" (Genesi 2:1-3). Che il settimo giorno sia stato santificato come memoriale è dimostrato dal fatto che la prima parola nel comandamento del sabato è "ricorda". Ricordi cosa? "Ricorda il giorno di Sabato, per santificarlo." Perché? "Perché in sei giorni il Signore ha creato il cielo e la terra." Il sabato è un memoriale delle Sue meravigliose opere che Egli "ha fatto ... per essere appunto ricordato. La teoria dell'evoluzione rinnega la grande verità secondo la quale esiste l'osservanza del settimo giorno. In questa generazione, quando oramai questa teoria è così largamente diffusa, la verità del Sabato, come è stato progettato divinamente, dovrebbe essere particolarmente enfatizzata in modo tale che tutti possano vedere il suo significato e iniziare ad osservarla! Di fronte a questi fatti, come si può affermare in modo intelligente e con la Bibbia alla mano che questo memoriale della creazione abbia origine o usanza ebraiche? In realtà il Creatore si riposò il settimo giorno, più di duemila anni prima che ci fossero gli Ebrei. Si trattava di indifferenza verso Dio se da Adamo a Mosè l’uomo lo riconosceva o meno come creatore? Allora il suo riconoscimento cessò sulla croce? La pretesa è che tutto il sistema di leggi dell’Antico Testamento sia giunto al termine alla croce. Tuttavia i dispensazionalisti sostengono che "quasi tutti i valori intrinseci contenuti nel sistema delle leggi sono riportati e incorporati nell'attuale sistema della grazia." Poiché tutti i sostenitori fondamentalisti di questa scuola sono così contrari all'osservanza del Sabato della creazione, devono sentire che la sua esistenza non aveva particolare importanza e, quindi, non è stata portata avanti. Infatti condannano l'osservanza del giorno di Sabato con la stessa veemenza con cui condannano la pratica della menzogna o dell'immortalità. Sostengono che non aveva alcun valore essenziale. Gli oppositori del settimo giorno del Sabato affermano che, sebbene Dio abbia creato il Sabato per l'uomo, non avesse per lui alcun valore reale né dal punto di vista fisico né spirituale. Sostengono che l'uomo avrebbe potuto andare avanti ugualmente senza di esso; e poiché questo fu il caso, si concluse alla croce. Sembra dunque strano che Dio abbia parlato così tanto a favore dell'osservanza del Sabato, a tal punto da affrontare la condanna a morte, anche a coloro che presuntuosamente l’avevano violato, se non avesse avuto alcun valore intrinseco. Non fa piacere evidenziare tali incongruenze assurde, ma a volte è necessario mostrare quanto siano infondate le affermazioni di coloro che disprezzano il giorno di riposo del Creatore. - La Legge e il Sabato, di Allen Walker , pp. 54-56
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Ma di là cercherai il Signore tuo Dio e lo troverai, se lo cercherai con tutto il cuore e con tutta l'anima (Deuteronomio 4:29). Per potersi donare completamente a Dio, dobbiamo innanzitutto mettere la nostra energia nel cercare la Sua Volontà nella Sua Parola e nella preghiera. Dio non imporrà le Sue vie su di noi, al contrario ci invita a farlo: “Scegliete oggi chi volete servire” (Giosuè 24:15). Questo è il motivo per cui noi dobbiamo decidere di servire Dio quando scopriamo la Sua volontà, anche quando questa entra in conflitto con i desideri dei nostri cuori peccaminosi. Se non siete sicuri di essere disposti a servire Dio, ma desiderate esserlo, potete pregare “ Signore fa' che io sia disposto a voler servire Dio.” Nella lettera ai Romani 7:15, l’apostolo Paolo descrive le difficoltà che tutti i credenti affrontano prima o poi . “ Non faccio quello che vorrei, ma faccio quello che odio”. Come possiamo vincere il peccato ?“Rendo grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore!” ( v. 25). Rendi la tua volontà a Gesù nello stesso modo in cui Lui l’ha ceduta a Suo Padre. Dì a Dio “Per Te, sono disposto ad adoperarmi nella mia vita e fare qualsiasi cosa sia necessaria”. Alla fine non scoraggiatevi. Dedicare la propria vita a Dio non è un evento una tantum, ma dev’essere un impegno quotidiano. Gli apostoli seguirono Gesù per più di tre anni prima di essere completamente convertiti. Il nostro progresso avviene nel corso del tempo in quanto crediamo in Lui e manteniamo il nostro impegno, rinnovando così l’alleanza con Lui ogni giorno. Fonte: Amazing Facts Inside Report January 2022 Uno degli zar di Russia, un giorno, camminando nel suo parco, si imbatté in una sentinella che stava in piedi davanti a un pezzetto di terreno pieno di erbaccia. Lo zar gli chiese cosa stesse facendo lì. La sentinella rispose che non lo sapeva. Tutto quello che poteva dire era che gli era stato ordinato di stare presso il suo posto di servizio dal capitano delle guardie. Lo zar allora inviò i suoi uomini ad interpellare al capitano delle guardie. Ma il capitano poté solo dire che il regolamento prevedeva di inviare una sentinella in quel particolare punto. Questo suscitò la curiosità dello zar, per cui ordinò un'indagine. Ma nessun uomo che viveva a corte poteva ricordare da quanto tempo non ci fosse stata una sentinella in quel luogo, e nessuno poteva spiegare perché fosse lì, o cosa stesse sorvegliando. Alla fine, vennero aperti gli archivi e dopo una lunga ricerca il mistero fu risolto. Dai registri risultava che una volta, Caterina la Grande aveva piantato un cespuglio di rose in quel pezzo di terreno e una sentinella era stata messa lì per controllare che nessuno la calpestasse. Il cespuglio di rose morì, ma nessuno pensò di annullare l'ordine, e così per molti anni il punto in cui il cespuglio di rose giaceva una volta, venne sorvegliato da uomini che non sapevano cosa stessero sorvegliando. Questo divenne una tradizione. Non sapevano davvero perché erano lì. Stavano semplicemente lì. Sapete che oggi abbiamo molti insegnanti di religione che “fanno la guardia” a dottrine e pratiche, di cui non conoscono le origini, e che non hanno sicuramente fondamento nelle Scritture? Sono semplicemente una tradizione. Pensano di essere a guardia di qualche sacra pianta della verità, quando in realtà sono a guardia di qualche erbaccia dell’errore. Questo ci porta al nostro primo testo oggi, che si trova in Matteo, capitolo 15, versetto 13: "Ogni pianta, che il mio Padre celeste non ha piantato, sarà sradicata." Vale a dire, ogni dottrina e pratica religiosa che non trova origini nelle Sacre Scritture alla fine sarà distrutta. E se volete stare tra i vincitori alla fine dei tempi allora ancorate la vostra fede nelle dottrine e nelle pratiche che Dio stesso ha piantato. Come possiamo conoscere la verità? C'è un solo modo, e cioè studiare attentamente questo libro che Dio ci ha dato. Quando si tratta di qualcosa di così importante per la salvezza certamente nessun cristiano dovrebbe dipendere dalle parole di un altro uomo. Non seguirà la tradizione, ma cercherà diligentemente ciò che Dio ha da dirgli attraverso la Bibbia. Oggi presentiamo il testo biblico che l'uomo ha dimenticato, il testo che Dio ha detto di ricordare. Nel Libro dell’Esodo, capitolo 20 troviamo i dieci precetti divini del nostro Creatore. Questi Dieci Comandamenti regolano la relazione dell'uomo con il suo Dio e con i suoi simili. Sembra che abbiamo poca difficoltà nell'interpretare il primo comandamento che dice: "Non avrai altri dei oltre a me", o il secondo o il terzo che ci ricorda di non pronunciare il nome del Signore nostro Dio invano; o il quinto che ci dice di onorare nostro padre e nostra madre; il sesto, che ci ricorda di non uccidere; il settimo, di non commettere adulterio; l'ottavo, di non rubare; il nono, di non pronunciare falsa testimonianza; o il decimo, di non desiderare le cose degli altri. Tutti i cristiani testimoniano ovunque la necessità di attenersi ai principi di questi divini comandi di Dio. Tutti sono di uguale importanza. In Giacomo 2:10-12 leggiamo: «Perché chiunque avrà osservato tutta la legge, e tuttavia avrà fallito in un solo punto, è colpevole di tutti. Poiché colui che ha detto, Non commettere adulterio, ha detto anche, Non uccidere. Se non commetti adulterio, ma uccidi, diventi un trasgressore della legge. Così parlate, e così operate, come per essere giudicati dalla legge della libertà. ' Dunque tutti questi Dieci Comandamenti sono di uguale importanza. Teniamo bene presente che questi Dieci Comandamenti sono immutabili, inalterabili. Nel libro di Malachia 3:6 ci viene detto: "Poiché io sono il Signore, non cambio." E nel Libro dei Salmi 89:34 leggiamo: "Io non violerò il mio patto, e non muterò ciò che è uscito dalle mie labbra." Sicuramente se il Signore stesso conferma che la Sua legge è immutabile, che Egli Stesso non la modificherebbe, allora noi come semplici uomini non osiamo alterare questa costituzione divina del governo di Dio. Nel libro del Deuteronomio (4:2) infatti, il Signore ci comanda "Non aggiungerete nulla a quanto vi comando e non toglierete nulla, ma impegnatevi ad osservare i comandamenti dell'Eterno, il vostro DIO, che io vi prescrivo.." Tra i Dieci Comandamenti troviamo il testo biblico dimenticato, proprio quello che Dio ci ha chiesto di ricordare. Riprendete nuovamente se volete, il Libro dell’Esodo, capitolo 20 e leggete i versetti dal 8 al 11: "Ricordati del giorno di sabato per santificarlo. Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è sabato, sacro all'Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che è dentro alle tue porte; poiché in sei giorni l'Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l'Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l'ha santificato.“ Notate come questo comandamento sia preceduto dalla parola "ricordati" - "non dimenticare questo." Poteva il Signore sapere che di tutti i suoi dieci precetti divini questo sarebbe stato il più dimenticato da tutti? E così Egli disse: "Ricordati del giorno del sabato per santificarlo." Qui il Signore indica chiaramente il giorno che ha reso santo come il giorno del sabato. Osservate i versetti 10 e 11 dove Egli dice: " ma il settimo giorno è sabato, sacro all'Eterno, il tuo DIO … e il settimo giorno si riposò; perciò l'Eterno ha benedetto il giorno di sabato e l'ha santificato." E così come ricordiamo il giorno di sabato per mantenerlo santo, dobbiamo anche ricordare quale giorno il Signore ha tenuto da parte come il Suo giorno santo. Era il settimo giorno della settimana, o sabato, così come lo conosciamo oggi. Osservate come questo comandamento del sabato, insieme al resto dei comandamenti, fu dato attraverso Mosè in forma scritta 2000 anni dopo la creazione. Ma il Sabato stesso risale alla creazione stessa. Nel Libro della Genesi 2:1-3 leggiamo: “Così furono terminati i cieli e la terra, e tutto il loro esercito. Pertanto il settimo giorno, DIO terminò l'opera che aveva fatto, e nel settimo giorno si riposò da tutta l'opera che aveva fatto. E DIO benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso DIO si riposò da tutta l'opera che aveva creato e fatto.'' Ci sono alcuni che pensano che l'insegnamento del “Sabato come settimo giorno” sia qualcosa di nuovo, ma in realtà è la più antica istituzione conosciuta dall’uomo, poiché risale alla settimana della creazione stessa, proprio come l'istituzione del matrimonio. È interessante notare, inoltre, che il settimo giorno del Sabato non è un giorno ebraico, poiché è stato dato 2.000 anni prima che ci fosse un ebreo. Infatti, Gesù disse in Marco 2:27, "il sabato è stato fatto per l'uomo"- non solo per l'ebreo, ma per l'uomo. Ora, qual era lo scopo del Sabato? Perché è stato dato fin dall'inizio dei tempi? " Esso è un segno perpetuo fra me e i figli d'Israele, poiché in sei giorni l'Eterno fece i cieli e la terra, e il settimo giorno si riposò e fu ristorato." Esodo 31:17. Da questo, possiamo comprendere che, se il Sabato viene osservato dai cristiani, significa che anche loro credono che sia stato Dio a creare il mondo in sei giorni e a riposarsi il settimo. In Esodo 20:11 fu data la stessa spiegazione per il Sabato: " poiché in sei giorni l'Eterno fece i cieli e la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e il settimo giorno si riposò; perciò l'Eterno ha benedetto il giorno di Sabato e l'ha santificato." Il Sabato, poi, diventa un memoriale della creazione, un segno o un simbolo della grande potenza creatrice di Dio. “Stars and Stripes”, la bandiera “stelle e strisce”, bianca,rossa e blu, degli Stati Uniti, si erge oggi come un simbolo della grande nazione d'America. È davvero un privilegio per ogni cittadino di sangue americano salutare e giurare fedeltà alla bandiera. Nessuno di noi starebbe a guardare la bandiera Stelle e Strisce trascinata nel fango. Osiamo, dunque, fratelli cristiani, star a guardare che il simbolo del governo eterno di Dio venga strappato dai suoi ormeggi e trascinato nel fango della tradizione? Gesù è sicuramente il nostro esempio in tutte le cose. Noi lo seguiremo poi in questo tema dell'osservanza del Sabato, perché Gesù osservava il Sabato. "E venne a Nazaret, dove era stato allevato: e, come era sua abitudine, andò nella sinagoga nel giorno del sabato, e si alzò per leggere." Luca 4:16. Sì, era l'usanza, la pratica di Gesù di osservare il sacro, santo giorno di Sabato. In Giovanni 15:10 Gesù testimoniò: «Ho osservato i comandamenti del Padre mio." In Matteo 15:9 dice: "Invano mi adorano, insegnando dottrine che sono i comandamenti degli uomini." Il settimo giorno di Sabato oggi costituisce un comandamento di Dio. L’osservanza del primo giorno della settimana, o la Domenica, si fonda oggi soltanto sulle tradizioni degli uomini. Moltitudini di Cristiani oggi credono che ci deve essere una buona ragione per cui l’osservanza della Domenica abbia sostituito quella del Sabato; qualche motivo per cui si osserva il primo giorno della settimana invece del Sabato dell'Antico Testamento. Ma la Bibbia non dice nulla riguardo questo cambiamento Gli apostoli osservavano il Sabato? I seguaci di Gesù, dopo aver visto il corpo di Cristo nel sepolcro, "tornarono a casa e prepararono gli aromi e gli unguenti; e durante il Sabato si riposarono, secondo il comandamento." Luca 23:56. Non c'è traccia da nessuna parte nel Nuovo Testamento che indichi che i discepoli o i seguaci di Gesù onorarono qualsiasi altro giorno come il sacro Sabato del Signore. Nel libro degli Atti troviamo ripetuti riferimenti al Sabato molto tempo dopo la risurrezione di Gesù. Nel Libro degli Atti 13:14 leggiamo: "Ma quando partirono da Perga, giunsero ad Antiochia in Pisidia, e entrarono nella sinagoga nel giorno del Sabato, e si sedettero." Nel versetto 42: " Ora, quando i Giudei furono usciti dalla sinagoga, i gentili li pregarono che il sabato seguente fossero loro proposte le stesse cose." E nel versetto 44: " Il Sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola di Dio.” Mentre Paolo continuava i suoi viaggi missionari, continuò ad onorare il settimo giorno di Sabato. Nel Libro degli Atti 16:13 leggiamo: " Il giorno di Sabato andammo fuori città lungo il fiume, dove era il luogo ordinario della preghiera; e, postici a sedere, parlavamo alle donne che erano là radunate. " Anche nel Libro degli Atti 17:2: " E Paolo, secondo il suo solito, entrò da loro e per tre sabati presentò loro argomenti tratti dalle Scritture." Sì, era usanza di Paolo, come di Cristo, osservare il comandamento del Sabato. " Ogni Sabato insegnava nella sinagoga e riusciva a persuadere Giudei e Greci. " (nella città di Corinto, Grecia), Atti 18:4. Rimase là per un anno e sei mesi (versetto 11). e ogni Sabato era presente nella chiesa con la gente. L'apostolo Paolo, come lui stesso testimoniò nel Libro degli Atti 24:14, che, "credendo a tutte le cose scritte nella legge e nei profeti", osservò questo comandamento. Fu lui che insegnò che l'osservanza della legge, che era santa, giusta e buona, non era un mezzo di salvezza, bensì un risultato della salvezza, una prova che l'amore di Cristo era entrato nel proprio cuore. Paolo, come tutti gli apostoli, che amavano il Signore, continuò a seguire le orme di Gesù in obbedienza ai comandamenti di Dio. Non c'è assolutamente alcun testo nella Bibbia dalla Genesi all'Apocalisse che indichi che un nuovo Sabato dovrebbe essere sostituito a quello vecchio. Infatti, ci sono solo otto versetti nel Nuovo Testamento che menzionano il primo giorno della settimana. Sicuramente se ci dovesse essere un cambiamento dal settimo al primo giorno, dovrebbe essere menzionato in uno di questi otto versetti. Perché, allora, molti osservano la domenica, ci si chiede? Ebbene, perché è stato loro insegnato; perché lo hanno fatto le loro madri e i loro padri, e i loro nonni, forse, prima di loro; perché avevano pensato che dovesse essere nella Bibbia; perché si pensava che ci fosse una buona ragione. Ma nel momento in cui poniamo il primo giorno, la domenica, alla prova della verità della Bibbia, scopriamo che tutto ciò debba decadere, insieme agli altri insegnamenti tradizionali dell'umanità che sono apparsi nella chiesa durante il Medioevo. Mentre, in questi ultimi giorni, come adempimento della profezia biblica, il vero Sabato deve essere di nuovo rivelato come parte del grande movimento riformatore che avrà luogo prima del ritorno di Gesù. In Isaia 58:12, 13 ci viene raccontata la grande riforma che indica la rinascita del vero Sabato. “I tuoi riedificheranno le antiche rovine, e tu rialzerai le fondamenta di molte generazioni passate; così sarai chiamato il riparatore di brecce, il restauratore dei sentieri per abitare nel paese. Se tu trattieni il piede dal violare il sabato, dal fare i tuoi affari nel mio santo giorno, se chiami il sabato delizia, il giorno santo dell'Eterno, degno di onore, se lo onori astenendoti dai tuoi viaggi, dallo sbrigare i tuoi affari e dal parlare dei tuoi problemi.” A coloro che accettano questo risveglio negli ultimi giorni del vero sabato, è data la promessa nel versetto 14: "Allora troverai il tuo diletto nell’Eterno." Che giorno di gioia diventa quando il vero Sabato, il settimo giorno della settimana, è di nuovo accettato e onorato come il Santo giorno del Signore. La Bibbia insegna anche che il Sabato verrà osservato in cielo. "Poiché come i nuovi cieli e la nuova terra che io farò sussisteranno stabili davanti a me», dice l'Eterno, «così sussisteranno la vostra progenie e il vostro nome. E avverrà che di novilunio in novilunio e di sabato in sabato ogni carne verrà a prostrarsi davanti a me», dice l'Eterno.'' Isaia 66:22, 23. Che privilegio sarà riunirsi intorno al grande trono bianco nel regno della gloria ogni settimo giorno di Sabato per adorare il nostro Creatore e il nostro Salvatore!
Fonte: https://www.sabbathtruth.com “L'accorto vede il pericolo e si nasconde, gli inesperti vanno avanti e la pagano”. (Proverbi 22:3). La Bibbia offre molti suggerimenti per affrontare la tentazione, ma ritengo che uno dei più importanti consigli sia questo: Correre! Pochi record di velocità vengono superati quando le persone scappano dal peccato. Spesso scappano sperando che la tentazione li saluti . Alcune volte la tentazione arriva attraverso una porta lasciata deliberatamente aperta. Immaginiamo che ti sei rovesciato addosso del cherosene e qualcuno vicino ha acceso un fiammifero. Dove andresti? Il più lontano e il più velocemente possibile! Questo dovrebbe essere l’atteggiamento di un Cristiano nei confronti della tentazione. Paolo disse di fuggire dall'immoralità e dall'idolatria (Corinzi 6.18; 10.14). Scappa via dal peccato quanto più veloce puoi e non lasciare alcun indirizzo di recapito. E’ straziante vedere quando i Cristiani cercano di giustificare i loro comportamenti peccaminosi. Riescono sempre a convincersi che quello che stanno facendo vada bene perché il diavolo offre numerose scuse tra quali poter scegliere. Guardate cosa è successo ad Eva, quando scherzava con il diavolo. Ecco perché non appena ti accorgi che qualcosa è sbagliato, scappa! La persona più coraggiosa scappa dalla tentazione, quella stolta flirta con essa. E quando corri via dalla tentazione, ti dirigi verso Dio, “Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi (Giacomo 4:8). Siamo tutti tentati a fare il male, ma il Signore ha promesso che possiamo essere vincitori grazie alle preziose e grandi promesse contenute nelle Scritture. Gesù ci può insegnare come vincere. Il diavolo non riuscì a far peccare Gesù, né può indurre noi a peccare. Ringraziato sia Dio, che ci ha dato la vittoria per mezzo di nostro Signore Gesù Cristo (1 Corinzi 15:57). Chiedi a lui la forza di vincere e poi obbedisci con gioia alla Sua guida. Fonte: Amazing Facts Inside Report Gennaio 2022 Alcuni lo chiamano una "sosta nel tempo." Immaginate di avere un giorno alla settimana in cui potete evitare di lavorare, di svolgere l’elenco di cose da fare, oppure di compiere le faccende domestiche senza alcun senso di colpa! Un giorno da trascorrere con la famiglia e gli amici, o nella natura, o fare qualcosa di bello per qualcun altro. Vi sembra un lusso? Non lo è; infatti, Dio ha concepito una festività settimanale e l'ha realizzata nella nostra stessa natura all’atto della Creazione. Dio ha iniziato a farlo "Pertanto il settimo giorno, DIO terminò l'opera che aveva fatto, e nel settimo giorno si riposò da tutta l'opera che aveva fatto. E DIO benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso DIO si riposò da tutta l'opera che aveva creato e fatto (Genesi 2:2,3). Poiché Dio si riposò il settimo giorno, l’ha eletto come giorno santo da ricordare per sempre. "Ricordati del giorno di Sabato per santificarlo, dice nel quarto comandamento. "Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo Dio”. (Esodo 20:8-10). Il motivo per osservare il Sabato Dio concepì il Sabato per due ragioni principali: per commemorare la creazione e come simbolo della nostra salvezza. "Poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare, e tutto ciò che è in essi, ma al settimo giorno si riposò. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di Sabato e l’ha santificato" (Esodo 20:11). "Inoltre diedi loro i miei sabati, affinché fossero un segno fra me e loro, perché conoscessero che io sono l'Eterno che li santifico." (Ezechiele 20:12). La parola ebraica Sabbath significa letteralmente "cessare." Proprio come Dio si riposò alla fine della Sua opera di creazione, noi ci dobbiamo riposare dalle nostre occupazioni quotidiane e concentrarci su ciò che è veramente importante. È un giorno per premere il pulsante di reset. Prendersi il riposo del Sabato è un atto di fede; è un promemoria che ci ricorda che, nonostante quello che facciamo, Dio ha il controllo. Nel momento in cui smettiamo di perseguire il nostro benessere materiale per un giorno alla settimana, stiamo dicendo: "Dio, confido che Tu mantenga il controllo mentre trascorro questa giornata concentrandomi su di Te. Confido che Tu provveda ai miei bisogni per sette giorni alla settimana anche se lavoro solo sei. Indipendentemente da quanti soldi potrei guadagnare oggi, o da quante cose rimangano da fare dalla scorsa settimana, oggi ho intenzione di riposare la mia mente e il mio corpo e godere della Tua presenza." Cogli l'occasione Dio sapeva che nella nostra natura umana tesa a promuovere i nostri interessi, avremmo avuto bisogno di opportunità per la crescita spirituale, per concentrarsi e dedicarsi a cose di importanza eterna. Il Sabato è un'opportunità per staccarsi dalle pressioni della vita quotidiana. - Emily Thomsen Fonte: www.sabbathtruth.com I Riformatori avevano costantemente accusato la Chiesa Cattolica di apostasia, in quanto aveva abbandonato la verità, così come contenuta nella parola scritta. " La parola scritta," "La Bibbia e solo la Bibbia ," "Così disse il Signore," queste erano le loro costanti parole d'ordine; e "La Scrittura, come nella parola scritta, l'unico riferimento a cui far appello," questa era il programma enunciato dalla Riforma e dal Protestantesimo "La Scrittura e la tradizione." "La Bibbia come interpretata dalla Chiesa e in base al consenso unanime del Padre", questa era la posizione e la rivendicazione della Chiesa Cattolica. Questo fu il tema principale del Concilio di Trento, che era stato chiamato, sotto l’attenzione di tutta l’Europa, ad esaminare in particolar modo le questioni sollevate dai Riformatori. Il primo quesito riguardante la fede, esaminato dal Concilio fu proprio relativo a questo argomento. C'era un gruppo forte in seno ai Cattolici all'interno del Concilio, che era favorevole ad abbandonare la tradizione e adottare le sole Scritture, come principio di autorità della fede. Questa posizione era stata così fortemente sostenuta durante i dibattiti del Concilio, che i legati pontifici scrissero, riportando al Papa, che “c'era una forte tendenza a mettere completamente da parte la tradizione e rendere la Scrittura l'unica fonte di Rivelazione." Ma per arrivare a tutto ciò, sarebbe stato necessario chiaramente un lungo percorso per poter affermare le rivendicazioni dei Protestanti. Da questa crisi venne elaborato dal gruppo ultra-cattolico all’interno del Concilio, l’obiettivo di convincere gli altri che "Scrittura e tradizione" costituivano l'unico riferimento su cui poggiare la fede. Solo se questo fosse accaduto, il Concilio avrebbe potuto emettere un decreto di condanna della Riforma, altrimenti no. La questione venne discussa giorno dopo giorno, fino a quando il Concilio si arenò ad un punto morto. L’arcivescovo di Reggio Alla fine, dopo un lungo e intenso logorio, l'Arcivescovo di Reggio si recò al Concilio argomentando contro la parte sostenitrice della sola Scrittura: "I protestanti affermano di basarsi sulla sola parola scritta. Essi considerano la sola Scrittura come fonte di rivelazione. Giustificano la loro rivolta con il motivo che la Chiesa ha commesso apostasia allontanandosi dalla parola scritta e seguendo la tradizione. Ora l’affermazione dei Protestanti, che si basano solo sulla parola scritta, non è vera. La loro dichiarazione di considerare solo la Scrittura come riferimento di fede, è falsa. DIMOSTRAZIONE: La parola scritta indica esplicitamente l'osservanza del settimo giorno come il sabato. Essi non solo non osservano il settimo giorno, ma lo rifiutano. Se veramente considerassero la sola Scrittura come loro fonte, dovrebbero rispettare il settimo giorno, così come previsto nella Scrittura. Eppure non solo respingono l'osservanza del sabato, ma hanno adottato e praticano l'osservanza della domenica, riferendosi in questo modo alla tradizione della Chiesa. Di conseguenza, la rivendicazione della 'sola Scrittura come fonte,' viene meno, la dottrina della 'Scrittura e tradizione' viene pienamente affermata come essenziale, e gli stessi Protestanti ne sono i giudici." Non c'era modo di aggirare questo, visto che la dichiarazione di fede propria dei Protestanti -- la Confessione di Augusta, del 1530 -- aveva chiaramente ammesso che "l'osservanza del giorno del Signore" era stato stabilita dalla sola "Chiesa". L'argomentazione venne accolta nel Concilio solo come forma d’ Ispirazione; il gruppo per " la sola Scrittura", si arrese, e il Concilio condannò all'unanimità il Protestantesimo e tutta la Riforma come un’ingiustificata ribellione contro la comunità e l’autorità della Chiesa Cattolica; il giorno 8 aprile del 1546, il Concilio emanò due decreti, il primo dei quali stabilisce, sotto clausola di anatema, che la Scrittura e la tradizione devono essere ricevuti e venerati nella stessa misura e che i libri Deuterocanonici [apocrifi] dell’Antico testamento fanno parte del canone della Scrittura. ... L’incoerenza porta alla sconfitta In questo modo l'incoerenza tra la pratica e il credo Protestante fornì alla Chiesa Cattolica il suo tanto ricercato e lungamente atteso fondamento per poter condannare il Protestantesimo e l'intero movimento di Riforma come un’ egoistica ed ambiziosa forma di ribellione contro l'autorità della chiesa. E in questa controversia vitale, la chiave, l'espressione principale e culminante dell'incoerenza protestante, stava nel rifiuto del Sabato del Signore, il settimo giorno, sancito nelle Sacre Scritture, e l'adozione e l'osservanza della domenica come imposto dalla Chiesa Cattolica. https://www.sabbathtruth.com/sabbath-history/the-council-of-trent/fbclid/iwar0l4olvcjdhquueto0lsaezwgpx0umw8dp74w4ghbc9qg7rpxqztux7xau Non è possibile affrontare ogni aspetto di questo argomento in un breve articolo, ma vorrei subito iniziare dicendo che è infondata l'accusa che credere nella Trinità sia lo stesso che credere in "Tre Dei". Spero che la seguente esposizione aiuti almeno a iniziare a visualizzare l’argomento! La Trinità è un mistero rivelato, ma non spiegato. Una volta stavo sostenendo la dottrina della Trinità, e una persona che non crede nella personalità e nella Divinità dello Spirito Santo mi ha scritto: "Lei che crede nella Trinità non capisce Dio!" Ho risposto: "Allora, vuol dire che Lei capisce Dio? Congratulazioni! Lei è l'unico essere umano al mondo che comprende Dio”. Ovviamente scherzavo con l’intento di mostrargli che non avrebbe dovuto esporre il proprio pensiero in quel modo. Per capire un genio, ci vuole un altro genio. Per capire un Dio, ci vuole un altro Dio. Non possiamo comprendere appieno Dio perché non siamo dei. Leggiamo nel Salmo 145:3: “L'Eterno è grande e degno di somma lode, e la sua grandezza è imperscrutabile. Il fatto che non comprendiamo appieno Dio non significa che Egli non esista, così come il fatto che l'umanità non comprenda appieno il funzionamento del cervello, non significa che il cervello non esista. Non dobbiamo respingere la dottrina della Trinità solo perché non la comprendiamo. Se lo facciamo, stiamo mettendo la logica umana al di sopra della logica di Dio. Quando mettiamo la nostra logica al di sopra della logica del Divino, ci mettiamo nella stessa pericolosa posizione di Satana. Dobbiamo accettare la dottrina della Trinità perché è un fatto rivelato nella Bibbia. E, se confidiamo nel nostro amato Dio, crederemo in Lui quando afferma che Egli è un Dio manifesto in Tre Persone. Alcuni dicono: "Non credo nella Trinità perché il nome Trinità non è scritto nella Bibbia". In primo luogo, dobbiamo capire che nella Bibbia non si trovano nomenclature, e la dottrina della Trinità è un dato di fatto. In secondo luogo, nella Parola di Dio troviamo altre espressioni che sono accettate come verità: incarnazione di Cristo, millennio, Bibbia. Se vogliamo accettare fatti biblici solo se sono accompagnati da nomi, allora dovremmo respingere la dottrina dell'incarnazione di Cristo, del millennio, e persino mettere in discussione l'esistenza della Bibbia stessa! Per studiare Dio, ciò che Egli ci ha rivelato di se stesso, dobbiamo capire che la divinità ha un'unità essenziale e una subordinazione funzionale. Alcuni testi biblici mostrano che la divinità ha un'unità nella sua essenza (Colossesi 2:9) mentre altri testi indicano una differenza nella funzione (Giovanni 14:28) che ognuno svolge nel piano di salvezza e nella creazione. In Giovanni 5:19 e 21 vediamo chiaramente questo principio, così come in altri versetti dello stesso capitolo. Nel versetto 19 Gesù dice che "il Figlio non può far nulla da se stesso, se non quello che vede fare dal Padre". Nello stesso versetto Egli continua: "le cose infatti che fa il Padre, le fa ugualmente anche il Figlio". Nello stesso testo vediamo la subordinazione funzionale di Cristo verso il Padre e la Sua unità essenziale. Nel versetto 21 possiamo visualizzare ancora meglio l'unità di Cristo con il Padre nella divinità, che dimostra che Gesù non è una creatura. Il testo dice: "Infatti come il Padre risuscita i morti e dà loro la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole". La Bibbia parla di una subordinazione nelle funzioni tra i membri della divinità e di un'unità nell’essenza. La differenza nella funzione che ogni membro della Divinità svolge, non significa in alcun modo che un Essere sia più potente dell'altro. Se Gesù non fosse Creatore e lo Spirito Santo fosse inferiore a Dio Padre e a Dio Figlio anche nell’essenza, ciò sarebbe politeismo. Il politeismo è la credenza in più di un dio, dove un dio è più potente dell'altro. La dottrina della Trinità non è politeismo perché insegna l'unità essenziale tra le Tre Persone della Divinità! Queste Tre Persone sono chiamate "un Dio unico e Padre di tutti", come si legge in Efesini 4:6, perché sono un'unità. Le persone della Divinità sono unite nel potere, nel carattere, nei fini e nell’amore. Sono così unite che dire "Tre dei" sarebbe incompatibile con il tipo di rapporto d'amore che c’è tra queste Tre Persone Divine. È chiaro che le Tre Persone della Trinità sono chiamate "un solo Dio" (Deuteronomio 6:4 “Ascolta, Israele: l'Eterno, il nostro Dio, l'Eterno è uno") nel senso dell'unità. Ecco perché Cristo fu in grado di dire in Giovanni 10:30: "Io e il Padre siamo uno". Gli ebrei compresero questa dichiarazione del Salvatore come una rivendicazione di uguaglianza con il Padre, poiché il versetto 31 del capitolo 10 dice: "Perciò i Giudei raccolsero di nuovo delle pietre per lapidarlo". Gesù è inferiore al Padre? Alcune brevi considerazioni: 1. I miracoli di Gesù furono fatti dal potere di Dio Padre (vedi Luca 11:20; Giovanni 11:41-43). Egli avrebbe potuto compierli con il Suo potere, ma non lo fece per essere il nostro modello di dipendenza dal Padre. Perché qualcuno faccia miracoli non deve essere Dio, ma può realizzarli con il potere divino. Anche Pietro, Paolo e altri li hanno operati, ma con il potere di Dio, come nel caso di Gesù. 2. È vero che, dopo la Sua risurrezione, Gesù riprese tutte le caratteristiche che aveva sempre avuto per essere Dio (Matteo 28:18 e Colossesi 2:9). Bisogna sottolineare che Egli non ha mai perso alcuna qualità divina. Solo che le ha celate mentre era qui sulla terra. 3. L'Apocalisse 1:1 parla della catena di trasmissione profetica che avvenne nell'Apocalisse: Dio Padre - Gesù Cristo - un angelo - l'apostolo Giovanni. È interessante come la Divinità lavora in collaborazione e unione. Non c'è egoismo tra le persone divine. Se Dio Padre avesse voluto, Egli stesso avrebbe potuto dare a Giovanni il Suo messaggio. Ma lo affidò a Cristo. Gesù, a sua volta, incarica un angelo di consegnarlo all'apostolo Giovanni. Il fatto che una persona divina accetti il compito dell'altro non denota l'inferiorità, ma collaborazione e unione. Lo stesso si verifica con le tre persone della Trinità: il Padre invia Cristo nel mondo e lo Spirito, dopo l'ascensione di Cristo in Cielo, accetta di essere inviato da Lui come Suo rappresentante. È una subordinazione funzionale (ruoli nel piano di salvezza), e non gerarchica (uno superiore e l'altro inferiore). https://www.michelsonborges.com/ http://www.perguntas.criacionismo.com.br/search?q=trindade Leandro Quadros, giornalista e consulente biblico Sapevate che nel diciottesimo e diciannovesimo secolo, le noci e le noci pecan erano usate come moneta corrente in alcune parti degli Stati Uniti? In determinate circostanze alcune persone in Appalachia pagavano le loro proprietà con le noci. Se non si amano le noci, questi fatti potrebbero non sorprendere. Attraverso la storia, la frutta a guscio e i semi sono stati valide fonti di cibo. Spesso apprezzati per il loro gusto squisito e per i loro benefici, diventano piccoli pacchetti nutritivi di energia facili da trasportare e da conservare. Sono persino menzionati dell’Antico Testamento. Ad esempio, Genesi 43, Giacobbe fece portare ai suoi figli pistacchi e mandorle come regalo a Giuseppe in Egitto. E in 2 Samuele 17, leggiamo di una donazione presentata a Davide che includeva “legumi (semi) arrostiti” (versetto 28) Purtroppo, la maggior parte della persone non includono dosi sufficienti di semi e frutta a guscio nella loro dieta. Grazie alla ricerca, sappiamo oggi che un uso corretto di frutta secca e semi può rafforzare la nostra salute in vari modi. Studi sul lungo periodo hanno dimostrato che la loro assunzione regolare tende ad aiutare le persone a vivere più a lungo e in maniera più sana. Gli Omega 3, che si trovano in abbondanza in certa frutta secca e in alcuni semi (noci, semi di chia e semi di lino) abbassano anche il rischio di malattie cardiache e possono perfino aiutare a reprimere alcune malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide, la sclerosi multipla e il lupus. Tutta la frutta a guscio contiene valori alti di omega 3. Di fatto, tra la frutta a guscio, le noci detengono lo status di campione. Alcuni dei componenti delle noci, possono ridurre le infiammazioni nel corpo e difenderlo dai radicali liberi e dall’ossidazione che possono causare disastri nelle nostre cellule. Le noci possono perfino dare una carica al nostro cervello! Gli studi suggeriscono che mangiare noci come parte di una dieta sana può aumentare la funzione cognitiva man mano che si invecchia e può perfino aiutare a ridurre il rischio – o diminuire il progredire dell’Alzheimer e di altre malattie cerebrali. Sorprendentemente la frutta a guscio e i semi hanno anche un potenziale per aiutare nella perdita di peso. Quando vengono consumate in piccole quantità, i loro ricchi nutrienti possono aiutare a calmare i morsi della fame, allontanandoci dal smangiucchiare cose meno sane. Nonostante i loro potenziali vantaggi, è importante mangiare frutta a guscio e semi con moderazione. Con il loro gusto delizioso e soddisfacente, è facile portarli con sé! La frutta a guscio e i semi nella forma cruda sono i più sani. Se si mangiano arrostiti, meglio scegliere quelli non salati senza oli aggiunti; caricarsi di frutta secca salata, grassa e cotta può annullare il loro beneficio. Che dono ci ha dato Dio nella frutta secca e nei semi che erano parte della dieta originale. Con il loro meraviglioso sapore, carichi di proteine, grassi salutari, antiossidanti e altri nutrienti che ottimizzano il nostro benessere, sono qualcosa di cui possiamo gioire e di cui essere grati ogni giorno. Fonte: http://manna.amazingfacts.org/amazingfacts/website/flipbooks/IR_2021_Summer/IR_Summer21_flipbook.html Di Mark A. Kellner Michael Knapinski, un quarantacinquenne dello stato di Washington, stava facendo un'escursione con un amico nel parco nazionale del Monte Rainier il 7 novembre, quando i due ad un certo punto decisero di separarsi per poi reincontrarsi al parcheggio dell'area Paradise del parco quella stessa notte. Knapinski continuò il resto del percorso da solo, indossando le ciaspole. “Ero quasi arrivato alla fine (del percorso)… quando le condizioni meteo cambiarono in un “Whiteout” (tempesta ndR) e non riuscivo più a vedere niente, Knapinski dichiarò al quotidiano “The Seattle Times”. Un "whiteout", è in una parola, "una tempesta di neve che riduce fortemente la visibilità." Secondo l’articolo, “ l’ultima cosa che dice di ricordarsi è di aver seguito delle piccole orme giù per la montagna, avvolto completamente dal bianco”. Knapinski, disse “ Non sono sicuro di cosa sia successo poi, penso di esser caduto “ Quando Knapinski non si presentò al parcheggio, il suo amico allertò i soccorsi i quali, a causa del maltempo, ritrovarono l'escursionista nella zona di drenaggio del fiume Nisqually, appena il giorno successivo. Lo trasportarono all’ospedale Harborview di Seattle con un elicottero della Marina militare degli Stati Uniti. Morto al Pronto Soccorso Mentre era al pronto soccorso, Knapinski "andò in arresto cardiaco" e "morì". Ma i medici non si arresero e continuarono a praticargli la RCP (Rianimazione Cardiopolmonare) e a fargli un trattamento di ossigenazione attraverso una membrana extracorporea (ECMO), che pompa il sangue all'esterno del corpo ad una macchina cardio-polmonare che rimuove l'anidride carbonica e invia sangue pieno di ossigeno ai tessuti del corpo." Secondo il Dr. Jenelle Badulak, un medico del pronto soccorso che ha curato Knapinski, L’ ECMO, "è la forma più avanzata di supporto vitale artificiale che esista al mondo." Knapinski rimase in questo stato per circa 45 minuti, dopo di che i medici riuscirono a far battere nuovamente il suo cuore. Fu successivamente trasferito al reparto di terapia intensiva e tre giorni dopo, si svegliò. "È tornato in vita “ - un’affermazione forse non del tutto corretta dal punto di vista medico - ma il suo cuore aveva smesso di battere per più di 45 minuti", ha dichiarato il Dr. Saman Arbabi, direttore medico della terapia intensiva chirurgica dell'ospedale."E’ incredibile!." Per Knapinski, che si sta ancora riprendendo dalle ustioni da congelamento, problemi renali, e lievi "ritardi cognitivi", questa è stata un'esperienza che gli ha cambiato la vita. Un ex tossicodipendente che, grato all'escursionismo per averlo aiutato a liberarsi dalla dipendenza, ora decide di dedicare la sua vita agli altri. "E non appena mi rimetto fisicamente, questa sarà la mia vocazione nella vita," ha dichiarato al giornale. "Semplicemente aiutare le persone." Una nuova vita L'esperienza di Knapinski ricorda un racconto del Vangelo scritto da Marco. Durante la visita di Gesù ai Gadareni, un’area situata sull’altra sponda del Mar di Galilea, attraverso la quale stava predicando, il Salvatore vide una scena orribile: Come Gesù scese dalla barca, subito gli venne incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo, il quale aveva la sua dimora fra i sepolcri, e nessuno riusciva a tenerlo legato neanche con catene. Infatti più volte era stato legato con ceppi e con catene; ma egli aveva sempre spezzato le catene e infranto i ceppi; e nessuno era riuscito a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra i sepolcri e su per i monti, andava gridando e picchiandosi con pietre. (Marco 5:2-5) Gesù miracolosamente riportò l'uomo alla salute e alla sanità mentale, scacciando i demoni che, impossessandosi di un branco di porci, immediatamente affogarono in mare. L'uomo prima posseduto dai demoni, ora completamente "vestito e sano di mente" (v. 15), sedeva in completa pace. Perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore. Mentre questo avvenimento creava turbamenti tra la gente del posto, che chiese a Gesù di lasciare il villaggio, l'uomo che era stato guarito, implorò il Salvatore di diventare suo discepolo. Gesù, invece gli ordinò di condividere la sua testimonianza con gli altri: " Va' a casa tua dai tuoi e racconta loro quali grandi cose il Signore ti ha fatto e come ha avuto pietà di te " (v. 19). E così l'uomo fece. Se ci pensate, chiunque sia stato salvato da Gesù Cristo è stato riportato indietro dalla morte, dalla morte dei nostri peccati. La Bibbia dice: "Perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore" (Romani 6:23). Leggete per intero il capitolo 6 di Romani. Osservate il miracolo che Cristo concede a ciascuno di noi, che moriamo alla nostra vecchia vita di peccati, affinché possiamo rinascere in Lui! Siamo "morti infatti al peccato, ma viventi a Dio in Cristo Gesù nostro Signore" (v. 11); Presentiamoci dunque dinnanzi a Dio come dei morti fatti viventi, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia a Dio" (v. 13). Questi "strumenti" devono essere usati per condividere il vangelo con gli altri. Come l'apostolo Giovanni ha consigliato per iscritto alla Chiesa primitiva, " Noi sappiamo di essere passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli; chi non ama il proprio fratello rimane nella morte." (1 Giovanni 3:14). Come dimostra la storia di Knapinski, molte cose possono succedere quando “si muore”. Ma ancor di più è possibile per coloro che sono spiritualmente rinati come discepoli di Cristo. Questo è un miracolo che ogni persona nel mondo ha l’opportunità di fare se lo sceglie: Ogni credente affronta "La chiamata al discepolato." . Come ha detto il pastore Doug Batchelor: "Essere un discepolo rinforza lo spirito, stimola la mente, e richiede il massimo del nostro impegno nel rapporto con Dio e con i nostri simili .Senza la completa fedeltà a Cristo e alle esigenze della Sua vita e del Suo messaggio non ci può essere discepolato. Quale vocazione più alta si potrebbe avere?" Mark A. Kellner lavora per la redazione di “Amazing Facts International”. E’ un giornalista veterano i cui lavori sono stati pubblicati su “Religion News Service”, (Agenzia di informazione statunitense) sul quotidiano “The Washington Times” e in numerose riviste informatiche. Fonte: https://www.amazingfacts.org/news-and-features/af-blog/article/id/25407/t/brought-back-from-the-dead- Alcuni insegnano che dopo che la legge ha raggiunto lo scopo di condurre il peccatore a Cristo per ricevere il perdono, i comandamenti non sono più necessari nell’esperienza di un credente. E’ vero? Un Cristiano continuerà a dipendere dall’osservanza della legge per rivelare qualsiasi deviazione dal vero cammino della giustizia e per condurlo o condurla alla croce purificatrice di Gesù. Con tutta probabilità sarà necessario lo specchio della correzione nella crescente e progressiva esperienza del Cristiano. La legge e la grazia non sono in competizione tra loro, ma piuttosto lavorano in perfetta cooperazione. La legge mette in luce il nostro peccato e la grazia ci salva dal peccato. La legge è il volere di Dio e la grazia è la forza di fare il volere di Dio. Non obbediamo alla legge per essere salvati; piuttosto obbediamo perché siamo salvati. Apocalisse 14:12 dice: “Qui è la costanza dei santi; qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù.” Che descrizione perfetta della fede e delle opere” E la combinazione si trova in coloro che sono “santi” La nostra opera di obbedienza è il vero test del nostro amore. Questo perché l’obbedienza è necessaria nell’esperienza di un vero credente. “La fede senza le opere è morta” (Giacomo 2:20). Nessun uomo ha mai conquistato il cuore di una donna solo a parole. Se non ci fossero azioni di devozione e doni d’amore, la maggior parte degli uomini starebbe ancora cercando l’anima gemella. Gesù disse:” Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.”(Matteo 7:21) Una professione di fede o delle mere parole che si ama il Signore non sono sufficienti. La vera prova risiede nell’obbedienza della persona. Gli adesivi odierni per le automobili riflettono un concetto superficiale di amore. Dicono “ Suona il clacson se ami Gesù” ma Gesù disse “Se mi amate, osservate i miei comandamenti” (Giovanni 14:15). E questo è quello che la maggior parte delle persone non vuole fare. Sono contenti di sorridere e di dire cose carine, ma se il loro stile di vita non è equilibrato, la maggioranza lo rigetterà. Sfortunatamente, la maggior parte delle persone oggi non cerca la verità. Sono alla ricerca di una religione comoda e facile che permetta loro di vivere come fa comodo avendo comunque la sicurezza della salvezza. Nessuna vera religione può fare questo per loro. Uno dei testi più forti nella Bibbia a questo proposito si trova in 1 Giovanni 2:4 “Chi dice: «Io l'ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui.” L’apostolo Giovanni poteva scrivere questo in totale sicurezza perché è una delle verità bibliche più radicate. Gesù parlò a quelli che dicevano “Signore, Signore” ma non facevano la volontà del Padre. Allora descrisse molti che avrebbero cercato l’entrata del regno reclamando di essere operatori di miracoli fatti nel nome di Gesù. Ma Lui dirà amaramente “ Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me” (Vedi Matteo 7:21-23) Conoscere Cristo vuol dire amarLo e amarLo vuol dire obbedirGli. La valida convinzione degli scrittori biblici è molto semplice e chiara: se uno non obbedisce a Cristo, non lo ama veramente. Giovanni ci assicura: Or questa è la vita eterna, che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato. (Giovanni 17:3) Quindi, possiamo vedere come il conoscere, l’amare e l’obbedire sono strettamente legati insieme e sono assolutamente inseparabili nella vita delle persone fedeli a Dio. Giovanni lo riassunse in queste parole “Questo infatti è l'amore di Dio: che noi osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.”(1 Giovanni 5:3) Fonte: www.amazingfacts.org |
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Marzo 2024
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