del pastore Doug Batchelor Un fatto strabiliante:: La sostanza più amara che esista è il denatonio, un prodotto di tipo chimico-sintetico a volte noto come Bitrex. Viene aggiunto a sostanze tossiche, come l’ antigelo, detergenti per la casa, vernici, smalto e veleno per topi, per prevenirne la deglutizione accidentale. È talmente amaro che anche se diluito a 10 parti per milione, la maggior parte della gente immediatamente lo sputerà. Una volta ho sentito un pastore condividere un episodio agghiacciante di un uomo in Francia che era stato morso da un cane con la rabbia. Questo fatto succedeva prima che fosse scoperta una cura per questa malattia. Quando fu confermato che il cane avesse davvero la rabbia, un medico gentile disse all'uomo che gli rimaneva poco tempo ancora da vivere. Dopo aver sentito questa notizia angosciante, l'uomo sfortunato chiese al medico della carta, una matita e iniziò a scrivere in maniera furiosa. Dopo pochi minuti, il medico intervenne. "Se sta scrivendo le sue volontà, ha tempo. Rifletta attentamente in merito alle sue proprietà; ha ancora alcuni giorni." Il paziente rispose bruscamente, "Non sto scrivendo le mie volontà, sto facendo una lista di tutte le persone che ho intenzione di mordere prima di morire!” Rancore. Alcune persone ne sono controllate. Sono state trattate crudelmente e augurano del male a coloro che le hanno offese Alcuni covano per anni, tormentati dai ricordi delle ferite che hanno ricevuto. A volte sono così arrabbiati che fanno in modo che succeda qualcosa di brutto. Ma la Bibbia dice che questa è la peggior "soluzione" possibile per risolvere le sofferenze nella nostra vita. La vera soluzione per affrontare l'ingiustizia degli altri non è la vendetta, la rabbia incontrollata, o il covare rancore. È il perdono. Se volete fare l’esperienza di una vita abbondante in Gesù, dovete imparare a perdonare coloro che vi hanno fatto del male. La Bibbia dice: "Il diavolo è sceso a voi, con grande ira, sapendo di avere poco tempo" (Apocalisse 12:12). Satana è il rancoroso, l’arrabbiato e il vendicativo, ed è l'istigatore dei nostri pensieri di vendetta. Settanta volte sette La parabola di Gesù sul perdono è una delle storie bibliche più importanti per i nostri tempi. Pietro chiese al suo Salvatore: «Signore, se il mio fratello pecca contro di me, quante volte gli dovrò perdonare? Fino a sette volte?». (Matteo 18:21). Potreste pensare che Pietro fosse un po' avaro con la sua misericordia. Perdonare qualcuno solo sette volte? Spesso dobbiamo perdonare i nostri coniugi così tanto in una sola settimana! Ma al tempo di Cristo, i capi religiosi insegnavano che Dio era disposto a perdonare solo tre volte. Era come "tre strike e sei fuori"- molto prima che fosse inventato il baseball. Pietro, sapendo che Gesù era davvero misericordioso, raddoppiò con coraggio il numero di volte che gli era stato insegnato di perdonare e, per sicurezza, ne aggiunse una in più. Ma la risposta di Cristo stupì non solo il suo discepolo, ma stupisce - drammaticamente - anche la maggior parte di coloro che oggi si professano Cristiani . "Non ti dico, fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette" (versetto 22). Ora, la maggior parte degli studiosi della Bibbia concordano sul fatto che Gesù non stava fissando un limite in senso letterale. Dio non sta seduto in cielo a controllare il numero di volte che vi ha perdonato; altrimenti, tutti noi avremmo già esaurito il nostro bonus. La misericordia di Dio non si esaurisce in 490 assegnazioni di grazia. Finché siamo disposti a pentirci, il Signore perdonerà. La questione è che Dio chiede la stessa cosa al Suo popolo. Non tenete traccia di quante volte avete perdonato il vostro amico, il collega, o il vostro coniuge per le sue parole o per le azioni scortesi. Dio afferma, e l’ha ripetutamente dimostrato nella vostra e nella mia vita, che Egli è "misericordioso e pietoso, paziente e ricco di bontà e di verità" (Esodo 34:6). Il Signore non si arrende così presto con noi. Sette volte Gesù scacciò i demoni da Maria. Salomone disse: "Un giusto cade sette volte e si rialza" (Proverbi 24:16). Il Vangelo di Luca aggiunge: "Se tuo fratello peccasse sette volte al giorno contro di te, e sette volte al giorno ritorna a te, dicendo: «’Mi pento, perdonagli (Luca 17:3, 4). La Bibbia è piena di promesse che collegano il perdono con il numero sette - un numero che rappresenta la completezza e la perfezione. In Daniele capitolo 9, quando il profeta pregò per il suo popolo, Dio mandò un angelo per dichiarare che settanta settimane (70 volte 7 per 490 anni letterali) di ulteriore misericordia sarebbero state concesse al popolo ebreo ribelle. Il servo senza pietà Gesù ha poi condiviso la parabola del servo senza pietà, in cui ha affrontato due tipi di perdono - tra te e Dio, e tra te e il tuo prossimo. Gesù spiegò: "Il regno dei cieli è simile ad un re, il quale volle regolare i debiti con i suoi servi. Avendo iniziato a fare i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti" (Matteo 18:23, 24). Ai tempi del Nuovo Testamento, un talento era la moneta più grande e pesava tra i 25 e i 34 chili di metallo. Riuscite ad immaginare un enorme mucchio di sacchi d'argento? Era una somma davvero ingente. Infatti, è la più grande somma di denaro menzionata nelle Scritture. Non potreste mai ripagare questo debito, nemmeno nel corso di molte vite. Il servo del re doveva avere una carta di credito reale e, evidentemente, aveva speso liberamente i soldi del re, magari facendo costosi viaggi d'affari, soggiornando in hotel di lusso e banchettando sontuosamente con gli amici in ristoranti eleganti. Potrebbe persino aver avuto il vizio del bere o del gioco che gli hanno fatto prosciugare le preziose risorse del governo. Mentre accumulava questa montagna di debiti, sicuramente viveva sotto una paura costante, sapendo che il giorno della resa dei conti stava per arrivare. Ma non poteva farne a meno. E come sempre accade, il giorno del giudizio raggiunse alla fine questo debitore. "E non avendo questi di che pagare, il suo padrone comandò che fosse venduto lui con sua moglie, i suoi figli e tutto quanto aveva, perché il debito fosse saldato.(versetto 25). Negli Stati Uniti d’America se una persona va incontro ad una crisi finanziaria, può dichiarare il fallimento. Ai tempi della Bibbia, si veniva mandati in prigione, la propria famiglia poteva essere venduta come schiava. Si trattava di un vero e proprio disastro. Quando il servo vide che tutti i suoi beni venivano portati via dalla sua casa, che sua moglie e i suoi figli venivano portati via, gettandosi a terra disperato, gli si prostrò davanti dicendo: "Signore, abbi pazienza con me e ti pagherò tutto" (versetto 26). Naturalmente, il servo non avrebbe mai potuto ripagare il suo padrone, e il re lo sapeva Eppure il cuore del re compassionevole e comprensivo fu toccato dalla supplica del suo servo ribelle. "Mosso dalla compassione, il padrone di quel servo lo lasciò andare e gli condonò il debito." (versetto 27). Stupefacente! Il re non stabilì un piano di rientro, né tanto meno negoziò un accordo con questo debitore. Ha semplicemente perdonato tutto. Come fa Dio ad gestire i nostri peccati? Calcola il nostro saldo dovuto, lo divide in un certo numero di rate, e poi ci sottoscrive un piano di rientro? Assolutamente no! Dio ha compassione e perdona generosamente tutto, proprio come il re condonò al suo servo questo enorme debito. Una risposta ingrata Ora, questo sarebbe un bel punto per concludere la storia, ma Gesù proseguì per arrivare alla Sua riflessione più importante. " Ma quel servo, uscito fuori, incontrò uno dei suoi conservi, che gli doveva cento denari; e, afferratolo per la gola, lo soffocava dicendo: "Pagami ciò che mi devi” (versetto 28). Le azioni deprecabili di quest'uomo sono scioccanti alla luce della misericordia che aveva appena sperimentato. Non si congedò dal re con gratitudine; se ne andò via arrabbiato. Si convinse che il suo amico gli doveva ancora qualche settimana di stipendio. Perché era stato così duro, pretendendo di essere immediatamente ripagato? Evidentemente, lo stesso perdono da parte del re non era penetrato nel profondo del suo animo. Pensate all’enorme differenza tra 10.000 talenti e 100 denari. Servivano 6.000 denari per fare un talento. È come se il nostro debito verso Dio fosse come la distanza della terra dal sole, una distanza di 150 milioni di chilometri. In confronto, i debiti degli altri sono al massimo di qualche metro. Il Signore ha detto che Egli è disposto a perdonarci la grande distanza che intercorre tra la terra e il sole, mentre noi facciamo difficoltà a perdonarci a vicenda pochi centimetri ! Gesù ha contrapposto queste somme di denaro così tanto diverse a dimostrazione di quanto Dio ci ha perdonato, rispetto a quanto poco noi siamo disposti a perdonarci l'un l'altro. Spesso incontro persone che hanno smesso di frequentare la chiesa. Chiedo loro, "Perché non ci vai più?" Molti mi raccontano episodi di come sono stati trattati male o di come un membro della chiesa o pastore è stato scortese con loro. Pensano che se smettono di andare in chiesa, in qualche modo riusciranno a pareggiare i conti con l'altra parte. Ma come può l’allontanarsi dalla casa di Dio insegnare a qualcuno una lezione? Semplicemente non ha senso, ed è esattamente quello che il diavolo vuole che facciamo. Non cadete mai nella trappola del diavolo ritirandovi dalla chiesa. Ci sarà sempre la zizzania mescolata al buon grano. Anche Gesù aveva un Giuda nella Sua chiesa, quindi non lasciate che Satana vi spaventi a causa di gente malvagia. Infatti, coloro che fanno del male agli altri spesso feriscono se stessi. Se potessimo vedere le sofferenze del loro passato, potremmo avere più compassione per loro. È più facile perdonare gli altri quando sappiamo cosa succede nei loro cuori. Gesù continuò. "Allora il suo conservo, gettandosi ai suoi piedi, lo supplicava dicendo: "Abbi pazienza con me, e ti pagherò tutto” (versetto 29). Si noti che il servo che doveva una somma molto più modesta ha fatto la stessa richiesta del servo con un debito decisamente più grande. "Ma costui non volle, anzi andò e lo fece imprigionare, finché non avesse pagato il debito.(versetto 30). Fermatevi prima di puntare il dito accusatore alla risposta insensibile di quest'uomo; immaginate che Gesù possa parlare di voi. Sei mai stato riluttante a perdonare gli altri? Ti sta succedendo forse in questo momento? Ognuno di noi ha un debito che Gesù ha volontariamente sofferto per togliercelo: è stato picchiato, gli hanno sputato addosso, è stato rifiutato dai Suoi amici e inchiodato ad una croce. Guardate il vostro Salvatore appeso lassù. Ascoltate ciò che Egli vi dice, "Io vi perdono." Come puoi allora dire: "Ma Signore, non posso perdonare quella persona che in chiesa ha spettegolato su di me o ha preso l’incarico al posto mio? Cosa ti suggerisce tutto questo in relazione alla tua esperienza cristiana? Difficile ma necessario Come pastore, ho sentito storie terribili di persone che sono state abusate da bambini per anni dai famigliari recidivi. Queste persone dovrebbero perdonare questi agenti del male? Questa è una domanda molto difficile e al tempo stesso pertinente. Permettetemi di chiarire - perdono non significa che lasciamo i criminali liberi. Alcune persone devono essere giudicate responsabili per le loro azioni dalle leggi del paese. Né il perdono significa che permettiamo alla gente di usarci costantemente come un sacco da boxe fisico o emotivo. Piuttosto, il perdono è rinunciare al rancore e al risentimento. È scegliere di lasciare andare la malizia, mettere l'altra persona nelle mani di Dio, ed essere disposti a pregare per il tuo nemico. Quando rifiutate di perdonare gli altri che vi hanno fatto del male, date loro il permesso di continuare a farvi del male. Continuate ad essere schiavi della loro offesa. Gesù ci ha detto di amare il nostro prossimo e i nostri nemici. A volte le persone che ci feriscono più profondamente sono quelle più vicine a noi. Fu il fratello di Abele, Caino, che lo uccise. Fu proprio il figlio di Davide che cercò di ucciderlo. Come figli di Dio, gli abbiamo voltato le spalle ripetutamente. Non dobbiamo mai dimenticare che "Dio dimostra il Suo amore verso di noi, in quanto, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (Romani 5:8). Ammettiamolo, anche dopo aver perdonato qualcuno, potreste non riuscire a dimenticare quello che è successo. Ma Martin Lutero disse: "Non puoi impedire agli uccelli di volare sopra la tua testa, ma puoi impedire loro di costruire un nido tra i tuoi capelli." Quando siete tentati di rimuginare su qualcuno che vi ha ferito e di riviverne i sentimenti, provate a pregare per lui. All'inizio potrebbe essere difficile, ma ricordate, finché una persona non si converte, è perfettamente normale che si comporti come un egoista. Pregate per la conversione della persona! I risultati del risentimento Che cosa succede quando giudichiamo gli altri senza compassione? Gesù ha approfondito questa conseguenza proseguendo con la sua parabola. " Ora gli altri servi, visto quanto era accaduto, ne furono profondamente rattristati e andarono a riferire al loro padrone tutto ciò che era accaduto. Allora il suo padrone lo chiamò a sé e gli disse: "Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito, perché mi hai supplicato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, come io ho avuto pietà di te?" (Matteo 18:31-33) Quando riceviamo il perdono di Cristo, questo ammorbidisce i nostri cuori. In questo modo avremo compassione degli altri, anche verso coloro che ci hanno offeso. L'apostolo Paolo insegnò: "Siate benigni e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonato in Cristo.” (Efesini 4:32). Dobbiamo perdonare generosamente come il Signore ha generosamente perdonato noi. Gesù ha evidenziato questo modello nella preghiera del Signore. "Rimetti a noi i nostri debiti, come noi perdoniamo i nostri debitori" (Matteo 6:12). L'unico commento di Cristo a questa importante preghiera riguardava l'atto del perdono. Egli spiegò: " Se voi perdonate agli uomini le loro offese, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi. Ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre." (versetti 14, 15). Un generale vecchio e scontroso una volta disse al grande predicatore cristiano John Wesley: "Non perdono mai e non dimentico mai." Wesley rispose: "Allora stai bruciando il ponte sul quale devi passare." Un cuore non compassionevole comporta serie conseguenze. Dopo che il re rimproverò il suo servo, la Bibbia dice: "E il suo padrone, adiratosi, lo consegnò agli aguzzini finché non avesse pagato tutto quanto gli doveva" (Matteo 18:34).Cristo conclude con questa riflessione: "Così il mio Padre celeste farà pure a voi, se ciascuno di voi non perdona di cuore al proprio fratello i suoi falli" (versetto 35). Perdonare gli altri non è facoltativo; è indispensabile. Ma per un cristiano, il fatto di perdonare gli altri non dovrebbe costituire una costrizione, non più di come rispettare la legge dovrebbe sembrare un obbligo; scoprirete che vi siete convertiti quando lo farete con un naturale flusso di amore di Cristo in voi. Il perdono apre le porte del cielo a grandi benedizioni. Quando è stato riversato lo Spirito Santo con abbondanza sulla prima Chiesa? I discepoli avevano bisticciato per chi di loro sarebbe stato il più grande e chi si sarebbe seduto accanto a Gesù nel regno. Ma quando videro il loro Salvatore morire sulla croce, si resero conto che erano tutti colpevoli di averlo abbandonato. Dopo che Cristo ascese al cielo, si riunirono nella camera alta e pregarono. C'erano molte lacrime e scuse. Si perdonavano a vicenda. Allora lo Spirito Santo scese su di loro. E proprio come si sono riuniti di comune accordo, così la chiesa riceverà negli ultimi giorni la pioggia dell’ultima stagione quando il popolo di Dio si pentirà e si perdonerà a vicenda. Dal cuore Per essere chiari, la parabola di Gesù non insegna che Dio ci perdona dopo che noi ci perdoniamo a vicenda. Al contrario, il Signore ci perdona per primo. Infatti, non abbiamo alcun potere di perdonare gli altri se non perché Cristo per primo ci ha perdonati. La parabola racconta che il re prima perdonò il suo servo -egli diede per primo l'esempio che avrebbe voluto che il suo popolo seguisse - e poi si aspettava che il suo servo facesse altrettanto. Ma il servo ingrato non aveva uno spirito compassionevole. Non permise che la pietà del re cambiasse il suo cuore. Quando il servo non perdonò a sua volta, tutto ciò che lui doveva, fu rimesso sul suo conto. Quando Cristo ci perdona, dobbiamo procedere con lo stesso spirito. Eppure il perdono non è semplicemente una transazione giuridica. Pietro la pensava in modo meccanico, cercando di seguire la legge alla lettera e trascurando completamente il desiderio di Dio di obbedire con il cuore. Quando siamo motivati ad amare e perfino a perdonare i nostri nemici, solo allora mostreremo agli altri le magnifiche qualità di Dio. ll volto di Gesù Il famoso artista italiano Leonardo da Vinci è stato incaricato di dipingere un murale nella sala da pranzo di un monastero a Milano, in Italia. Il risultato fu l’Ultima Cena, una delle opere d'arte più note e apprezzate al mondo. Raffigura Gesù seduto con i Suoi discepoli intorno ad una tavola imbandita subito dopo avergli detto che uno di loro lo avrebbe tradito. Durante il periodo in cui da Vinci stava lavorando al dipinto, ebbe una discussione con un altro famoso artista italiano - Michelangelo. Il biografo Vasari scrisse che i due provavano "un'intensa antipatia reciproca." I due erano gelosi l'uno del lavoro dell'altro e spesso facevano commenti sprezzanti l'uno sull'altro in pubblico. La leggenda narra che quando Leonardo dovette dipingere il volto di Giuda nell'Ultima Cena, ebbe la sinistra idea di usare l’immagine del suo rivale, Michelangelo, come volto del traditore. Sentiva che era un’ottima soluzione per immortalare quello che provava per il suo nemico. La gente passando, mentre Leonardo lavorava all’opera, sussultava per lo stupore non appena riconosceva il volto di Michelangelo come quello di Giuda. Leonardo in questo modo soddisfò temporaneamente la sua sete di vendetta. Ma poi arrivò all'ultima fase della sua grande opera - dipingere il volto di Gesù. Mentre cercava di catturare l'immagine di Cristo, dipingeva il Suo volto, ma si sentiva insoddisfatto e lo cancellava. E così continuò per le settimane successive. Aveva completato il corpo di Gesù, ma non riusciva a creare il volto giusto, quel magnifico volto di misericordia e gentilezza. Nella disperazione Leonardo pregò di poter dipingere il volto che avrebbe espresso l'amore e la compassione di Cristo. "Signore, aiutami a vedere il Tuo volto", supplicò Dio. Infine, una voce parlò al suo cuore, dicendo: "Non vedrai mai il volto di Gesù finché non cambierai il volto di Giuda." Leonardo fu convinto. Pensò a Gesù sulla croce che pregava per il perdono di coloro che Lo avevano crocifisso, e a quanto lui stesso fosse stato offeso da insulti meschini. Allora cancellò il volto di Michelangelo e dipinse l'immagine che vediamo oggi. Solo quando Leonardo lasciò andare il suo rancore verso Michelangelo e rimosse l'offesa, poté dipingere chiaramente l'immagine di Cristo. Alcuni di noi non possono vedere il volto di Gesù perché si rifiutano di perdonare i propri nemici. Siamo così ostinati a ripagare le persone che tutto ciò che riusciamo a vedere è solo quello che hanno fatto di sbagliato. Noi siamo come il servo ingrato, che esige che i nostri debitori paghino in pieno, eppure i nostri cuori vendicativi ci impediscono di vedere pienamente Cristo e di ricevere il Suo perdono. Avete bisogno di cancellare la faccia di un nemico nella tua vita? Sentite il bisogno di scrivere una lettera, di fare una telefonata, o parlare con qualcuno che vi ha ferito? È ora di lasciar perdere. È giunto il momento di dire: "Ti perdono". Forse iniziate voi per primi a chiedere il perdono. In ogni caso, quando cancellerete il debito della persona, potrete vedere il volto del vostro Re compassionevole. Fonte: https://www.amazingfacts.org/news-and-features/inside-report/magazine/id/13900/t/the-power-of-forgiveness
0 Commenti
|
Archivi
Aprile 2025
|