In 1 Corinzi 16:1-3 l’apostolo Paolo scrive: Ora, quanto alla colletta che si fa per i santi, fate anche voi come ho ordinato alle chiese della Galazia. Ogni primo giorno della settimana, ciascuno metta da parte per conto suo ciò che può in base alle sue entrate, affinché non si facciano più collette quando verrò. Quando poi sarò giunto, io manderò con delle lettere coloro che voi avrete approvato per portare il vostro generoso dono a Gerusalemme. In questo passaggio, l’apostolo stava scrivendo un appello speciale alle chiese dell’Asia Minore. Le condizioni di carestia non erano inusuali nell’area del Medio Oriente (ref Atti 11:28-30) e a quel tempo, molti dei Cristiani di Gerusalemme stavano soffrendo molto. Paolo chiese alla chiesa di Corinto di “mettere qualcosa da parte” fino a quando avrebbe inviato degli aiutanti per portare la colletta a Gerusalemme. L’espressione “mettere da parte qualcosa” nell’originale greco, ha la connotazione di mettere qualcosa da parte a casa. Anche i sostenitori del riposo domenicale sono d’accordo con questa interpretazione. Quindi, se non c’era un incontro religioso alla domenica, perché Paolo suggerisce specificatamente di fare questo lavoro alla domenica? Semplicemente perché la lettera sarebbe stata condivisa con la comunità al Sabato quando tutti si riunivano per l’adorazione e la prima opportunità per loro di fare quest’opera sarebbe stata il giorno successivo – il primo giorno della settimana. “Ma ora vado a Gerusalemme per sovvenire ai santi, perché a quelli della Macedonia e dell'Acaia è piaciuto di fare contribuzione per i poveri che sono fra i santi in Gerusalemme. Ora è piaciuto loro di far questo, perché sono ad essi debitori; se i gentili, infatti hanno avuto parte dei loro beni spirituali, devono anche sovvenire loro nei beni materiali. Dopo dunque aver compiuto questo ed aver consegnato loro questo frutto, andrò in Spagna, passando da voi.” (Romani 15:25-28) Qui l’apostolo tocca un punto particolare nel suo eloquente appello. I Cristiani di Roma avevano un debito di gratitudine verso la chiesa di Gerusalemme, che aveva inviato degli insegnanti per evangelizzarli. Paolo li sprona a restituire dei doni materiali come apprezzamento delle verità spirituali ricevute. Lo descrisse come il sigillare “questo frutto”. La parola greca usata qui è “karpos”, che è il termine universale usato per il frutto letterale. Può anche avere la connotazione del “frutto del lavoro di qualcuno” Pertanto, in questi versetti, il riferimento al giorno della domenica non fornisce alcuna indicazione di un cambio nell’osservanza religiosa. https://www.sabbathtruth.com/faq/frequently-asked-questions/ans/id/1044/t/doesn-t-1-corinthians-16-prove-the-sabbath-was-changed-
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Marzo 2025
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