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Alcuni consigli per evitare le tentazioni

4/11/2022

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“L'accorto vede il pericolo e si nasconde, gli inesperti vanno avanti e la pagano”. (Proverbi 22:3). La Bibbia offre molti suggerimenti per affrontare la tentazione, ma ritengo che uno dei più importanti consigli sia questo: Correre! Pochi record di velocità vengono superati quando le persone scappano dal peccato. Spesso scappano sperando che la tentazione li saluti . Alcune volte la tentazione arriva attraverso una porta lasciata deliberatamente aperta.
Immaginiamo che ti sei rovesciato addosso del cherosene e qualcuno vicino ha acceso un fiammifero. Dove andresti? Il più lontano e il più velocemente possibile! Questo dovrebbe essere l’atteggiamento di un Cristiano nei confronti della tentazione. Paolo disse di  fuggire dall'immoralità e dall'idolatria (Corinzi 6.18; 10.14). Scappa via dal peccato quanto più veloce puoi e non lasciare alcun indirizzo di recapito.
E’ straziante vedere quando i Cristiani cercano di giustificare i loro comportamenti peccaminosi. Riescono sempre a convincersi che quello che stanno facendo vada bene perché il diavolo offre numerose scuse tra quali poter scegliere. Guardate cosa è successo ad Eva, quando scherzava con il diavolo. Ecco perché non appena ti accorgi che qualcosa è sbagliato, scappa! La persona più coraggiosa scappa dalla tentazione, quella stolta  flirta con essa.
E quando corri via dalla tentazione, ti dirigi verso Dio, “Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi (Giacomo 4:8). Siamo tutti tentati a fare il male, ma il Signore ha promesso che possiamo essere vincitori   grazie alle preziose e grandi promesse contenute nelle Scritture. Gesù ci può insegnare come vincere. Il diavolo non riuscì a far peccare Gesù, né può indurre noi a peccare. Ringraziato sia  Dio, che ci ha dato la vittoria per mezzo di nostro Signore Gesù Cristo (1 Corinzi 15:57). Chiedi a lui la forza di vincere e poi obbedisci  con gioia alla Sua guida.
Fonte: Amazing Facts Inside Report Gennaio 2022

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Il Sabato è un giorno di riposo e di culto

3/7/2022

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Alcuni lo chiamano una "sosta nel tempo." Immaginate di avere un giorno alla settimana in cui potete evitare di lavorare, di svolgere l’elenco di cose da fare, oppure di compiere le faccende domestiche senza alcun senso di colpa! Un giorno da trascorrere con la famiglia e gli amici, o nella natura, o fare qualcosa di bello per qualcun altro. Vi sembra un lusso? Non lo è; infatti, Dio ha concepito una festività settimanale e l'ha realizzata nella nostra stessa natura all’atto della Creazione.
 
Dio ha iniziato a farlo
"Pertanto il settimo giorno, DIO terminò l'opera che aveva fatto, e nel settimo giorno si riposò da tutta l'opera che aveva fatto. E DIO benedisse il settimo giorno e lo santificò, perché in esso DIO si riposò da tutta l'opera che aveva creato e fatto (Genesi 2:2,3). Poiché Dio si riposò il settimo giorno, l’ha eletto come giorno santo da ricordare per sempre. "Ricordati del giorno di Sabato per santificarlo, dice nel quarto comandamento. "Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro ma il settimo giorno è sabato, sacro all’Eterno, il tuo Dio”. (Esodo 20:8-10).
 
Il motivo per osservare il Sabato
Dio concepì il Sabato per due ragioni principali: per commemorare la creazione e come simbolo della nostra salvezza. "Poiché in sei giorni l’Eterno fece i cieli e la terra, il mare, e tutto ciò che è in essi, ma al settimo giorno si riposò. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di Sabato e l’ha santificato" (Esodo 20:11). "Inoltre diedi loro i miei sabati, affinché fossero un segno fra me e loro, perché conoscessero che io sono l'Eterno che li santifico." (Ezechiele 20:12).
La parola ebraica Sabbath significa letteralmente "cessare." Proprio come Dio si riposò alla fine della Sua opera di creazione, noi ci dobbiamo riposare dalle nostre occupazioni quotidiane e concentrarci su ciò che è veramente importante. È un giorno per premere il pulsante di reset. Prendersi il riposo del Sabato è un atto di fede; è un promemoria che ci ricorda che, nonostante quello che facciamo, Dio ha il controllo. Nel momento in cui smettiamo di perseguire il nostro benessere materiale per un giorno alla settimana, stiamo dicendo: "Dio, confido che Tu mantenga il controllo mentre trascorro questa giornata concentrandomi su di Te. Confido che Tu provveda ai miei bisogni per sette giorni alla settimana anche se lavoro solo sei. Indipendentemente da quanti soldi potrei guadagnare oggi, o da quante cose rimangano da fare dalla scorsa settimana, oggi ho intenzione di riposare la mia mente e il mio corpo e  godere della Tua presenza."
 
Cogli l'occasione
Dio sapeva che nella nostra natura umana tesa a promuovere i nostri interessi, avremmo avuto bisogno di opportunità per la crescita spirituale, per concentrarsi e dedicarsi a cose di importanza eterna. Il Sabato è un'opportunità per staccarsi dalle pressioni della vita quotidiana.
 
-         Emily Thomsen 

Fonte: www.sabbathtruth.com

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Sola Scrittura o Scrittura e tradizione?

2/23/2022

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I Riformatori avevano costantemente accusato la Chiesa Cattolica di apostasia, in quanto aveva abbandonato la verità, così come contenuta nella parola scritta. " La parola scritta," "La Bibbia e solo la Bibbia ," "Così disse il Signore," queste erano le loro costanti parole d'ordine; e "La Scrittura, come nella parola scritta, l'unico riferimento a cui far appello," questa era il  programma enunciato dalla Riforma e dal Protestantesimo
"La Scrittura e la tradizione." "La Bibbia come interpretata dalla Chiesa e in base al  consenso unanime del Padre", questa era la posizione e la rivendicazione della Chiesa Cattolica. Questo fu il tema principale del Concilio di Trento, che era stato chiamato, sotto l’attenzione di tutta l’Europa, ad esaminare in particolar modo le questioni sollevate dai Riformatori.  Il primo quesito riguardante la fede, esaminato dal Concilio fu proprio relativo a questo argomento.
C'era un gruppo forte in seno ai Cattolici all'interno del Concilio, che era favorevole ad abbandonare la tradizione e adottare le sole Scritture, come principio di autorità della fede. Questa posizione era stata così fortemente sostenuta durante i dibattiti del Concilio, che i legati pontifici scrissero, riportando al Papa, che “c'era una forte tendenza a mettere completamente da parte la tradizione e rendere la Scrittura l'unica fonte di Rivelazione." Ma per arrivare a  tutto ciò,  sarebbe stato necessario chiaramente un lungo percorso per poter affermare le rivendicazioni dei Protestanti. Da questa crisi venne elaborato dal gruppo ultra-cattolico all’interno del Concilio, l’obiettivo di convincere gli altri che "Scrittura e tradizione" costituivano l'unico riferimento su cui poggiare la fede. Solo se questo fosse accaduto, il Concilio avrebbe potuto emettere un decreto di condanna della Riforma, altrimenti no. La questione venne discussa giorno dopo giorno, fino a quando il Concilio si arenò ad un punto morto.
 
L’arcivescovo di Reggio
Alla fine, dopo un lungo e intenso logorio, l'Arcivescovo di Reggio si recò al Concilio argomentando contro la parte sostenitrice della sola Scrittura: "I protestanti affermano di basarsi sulla sola parola scritta. Essi considerano la sola Scrittura come fonte di rivelazione. Giustificano la loro rivolta con il motivo che la Chiesa ha commesso apostasia allontanandosi dalla parola scritta e seguendo la tradizione. Ora l’affermazione dei Protestanti, che si basano solo sulla parola scritta, non è vera. La loro dichiarazione di considerare solo la Scrittura come riferimento di fede, è falsa.
DIMOSTRAZIONE: La parola scritta indica esplicitamente l'osservanza del settimo giorno  come il sabato. Essi non solo non osservano il settimo giorno, ma lo rifiutano. Se veramente considerassero la sola Scrittura come loro fonte, dovrebbero rispettare il settimo giorno, così come previsto nella Scrittura. Eppure non solo respingono l'osservanza del sabato, ma hanno adottato e praticano l'osservanza della domenica, riferendosi in questo modo alla tradizione della Chiesa. Di conseguenza, la rivendicazione della 'sola Scrittura come fonte,' viene meno, la dottrina della 'Scrittura e tradizione'  viene pienamente affermata come essenziale, e gli stessi Protestanti  ne sono i  giudici."
Non c'era modo di aggirare questo, visto che la dichiarazione di fede propria dei Protestanti -- la Confessione di Augusta,  del 1530 -- aveva chiaramente ammesso che "l'osservanza del giorno del Signore" era stato stabilita  dalla  sola "Chiesa".
L'argomentazione venne accolta nel Concilio  solo come forma d’ Ispirazione; il gruppo per " la sola Scrittura", si arrese, e il Concilio condannò all'unanimità il Protestantesimo e tutta la Riforma come un’ingiustificata ribellione contro la comunità e l’autorità della Chiesa Cattolica;  il giorno 8 aprile del 1546, il Concilio emanò due decreti, il primo dei quali stabilisce, sotto clausola di anatema, che la Scrittura e la tradizione devono essere ricevuti e venerati nella stessa misura e che i libri  Deuterocanonici [apocrifi] dell’Antico testamento fanno parte del canone della Scrittura. ...

L’incoerenza porta alla sconfitta

In questo modo l'incoerenza tra la pratica e il credo Protestante fornì alla Chiesa Cattolica il suo tanto ricercato e lungamente atteso fondamento per poter condannare il Protestantesimo e l'intero movimento di Riforma come un’ egoistica ed ambiziosa forma di ribellione contro l'autorità della chiesa. E in questa controversia vitale, la chiave, l'espressione principale e culminante dell'incoerenza protestante, stava nel rifiuto del Sabato del Signore, il settimo giorno, sancito nelle Sacre Scritture, e l'adozione e l'osservanza della domenica come imposto dalla Chiesa Cattolica.
 
https://www.sabbathtruth.com/sabbath-history/the-council-of-trent/fbclid/iwar0l4olvcjdhquueto0lsaezwgpx0umw8dp74w4ghbc9qg7rpxqztux7xau

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C'è un Dio o "tre dei"?

2/1/2022

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​Non è possibile affrontare ogni aspetto di questo argomento in un breve articolo, ma vorrei subito iniziare dicendo che è infondata l'accusa che credere nella Trinità sia lo stesso che credere in "Tre Dei". Spero che la seguente esposizione aiuti almeno a iniziare a visualizzare l’argomento!
La Trinità è un mistero rivelato, ma non spiegato. Una volta stavo sostenendo la dottrina della Trinità, e una persona che non crede nella personalità e nella Divinità dello Spirito Santo mi ha scritto: "Lei che crede nella Trinità non capisce Dio!" Ho risposto: "Allora, vuol dire che Lei capisce Dio? Congratulazioni! Lei è l'unico essere umano al mondo che comprende Dio”. Ovviamente scherzavo con l’intento di mostrargli che non avrebbe dovuto esporre il proprio pensiero in quel modo.
Per capire un genio, ci vuole un altro genio. Per capire un Dio, ci vuole un altro Dio. Non possiamo comprendere appieno Dio perché non siamo dei. Leggiamo nel Salmo 145:3: “L'Eterno è grande e degno di somma lode, e la sua grandezza è imperscrutabile. Il fatto che non comprendiamo appieno Dio non significa che Egli non esista, così come il fatto che l'umanità non comprenda appieno il funzionamento del cervello, non significa che il cervello non esista.
Non dobbiamo respingere la dottrina della Trinità solo perché non la comprendiamo. Se lo facciamo, stiamo mettendo la logica umana al di sopra della logica di Dio. Quando mettiamo la nostra logica al di sopra della logica del Divino, ci mettiamo nella stessa pericolosa posizione di Satana. Dobbiamo accettare la dottrina della Trinità perché è un fatto rivelato nella Bibbia. E, se confidiamo nel nostro amato Dio, crederemo in Lui quando afferma che Egli è un Dio manifesto in Tre Persone.
Alcuni dicono: "Non credo nella Trinità perché il nome Trinità non è scritto nella Bibbia". In primo luogo, dobbiamo capire che nella Bibbia non si trovano nomenclature, e la dottrina della Trinità è un dato di fatto.
In secondo luogo, nella Parola di Dio troviamo altre espressioni che sono accettate come verità: incarnazione di Cristo, millennio, Bibbia. Se vogliamo accettare fatti biblici solo se sono accompagnati da nomi, allora dovremmo respingere la dottrina dell'incarnazione di Cristo, del millennio, e persino mettere in discussione l'esistenza della Bibbia stessa!
Per studiare Dio, ciò che Egli ci ha rivelato di se stesso, dobbiamo capire che la divinità ha un'unità essenziale e una subordinazione funzionale. Alcuni testi biblici mostrano che la divinità ha un'unità nella sua essenza (Colossesi 2:9) mentre altri testi indicano una differenza nella funzione (Giovanni 14:28) che ognuno svolge nel piano di salvezza e nella creazione.
In Giovanni 5:19 e 21 vediamo chiaramente questo principio, così come in altri versetti dello stesso capitolo. Nel versetto 19 Gesù dice che "il Figlio non può far nulla da se stesso, se non quello che vede fare dal Padre". Nello stesso versetto Egli continua: "le cose infatti che fa il Padre, le fa ugualmente anche il Figlio". Nello stesso testo vediamo la subordinazione funzionale di Cristo verso il Padre e la Sua unità essenziale. Nel versetto 21 possiamo visualizzare ancora meglio l'unità di Cristo con il Padre nella divinità, che dimostra che Gesù non è una creatura. Il testo dice: "Infatti come il Padre risuscita i morti e dà loro la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole".
La Bibbia parla di una subordinazione nelle funzioni tra i membri della divinità e di un'unità nell’essenza. La differenza nella funzione che ogni membro della Divinità svolge, non significa in alcun modo che un Essere sia più potente dell'altro. Se Gesù non fosse Creatore e lo Spirito Santo fosse inferiore a Dio Padre e a Dio Figlio anche nell’essenza, ciò sarebbe politeismo. Il politeismo è la credenza in più di un dio, dove un dio è più potente dell'altro. La dottrina della Trinità non è politeismo perché insegna l'unità essenziale tra le Tre Persone della Divinità! Queste Tre Persone sono chiamate "un Dio unico e Padre di tutti", come si legge in Efesini 4:6, perché sono un'unità.
Le persone della Divinità sono unite nel potere, nel carattere, nei fini e nell’amore. Sono così unite che dire "Tre dei" sarebbe incompatibile con il tipo di rapporto d'amore che c’è tra queste Tre Persone Divine. È chiaro che le Tre Persone della Trinità sono chiamate "un solo Dio" (Deuteronomio 6:4 “Ascolta, Israele: l'Eterno, il nostro Dio, l'Eterno è uno") nel senso dell'unità. Ecco perché Cristo fu in grado di dire in Giovanni 10:30: "Io e il Padre siamo uno". Gli ebrei compresero questa dichiarazione del Salvatore come una rivendicazione di uguaglianza con il Padre, poiché il versetto 31 del capitolo 10 dice: "Perciò i Giudei raccolsero di nuovo delle pietre per lapidarlo".
Gesù è inferiore al Padre?
Alcune brevi considerazioni: 
1. I miracoli di Gesù furono fatti dal potere di Dio Padre (vedi Luca 11:20; Giovanni 11:41-43). Egli avrebbe potuto compierli con il Suo potere, ma non lo fece per essere il nostro modello di dipendenza dal Padre. Perché qualcuno faccia miracoli non deve essere Dio, ma può realizzarli con il potere divino. Anche Pietro, Paolo e altri li hanno operati, ma con il potere di Dio, come nel caso di Gesù.
2. È vero che, dopo la Sua risurrezione, Gesù riprese tutte le caratteristiche che aveva sempre avuto per essere Dio (Matteo 28:18 e Colossesi 2:9). Bisogna sottolineare che Egli non ha mai perso alcuna qualità divina. Solo che le ha celate mentre era qui sulla terra.
3. L'Apocalisse 1:1 parla della catena di trasmissione profetica che avvenne nell'Apocalisse: Dio Padre - Gesù Cristo - un angelo - l'apostolo Giovanni. È interessante come la Divinità lavora in collaborazione e unione. Non c'è egoismo tra le persone divine. Se Dio Padre avesse voluto, Egli stesso avrebbe potuto dare a Giovanni il Suo messaggio. Ma lo affidò a Cristo. Gesù, a sua volta, incarica un angelo di consegnarlo all'apostolo Giovanni. Il fatto che una persona divina accetti il compito dell'altro non denota l'inferiorità, ma collaborazione e unione. Lo stesso si verifica con le tre persone della Trinità: il Padre invia Cristo nel mondo e lo Spirito, dopo l'ascensione di Cristo in Cielo, accetta di essere inviato da Lui come Suo rappresentante. È una subordinazione funzionale (ruoli nel piano di salvezza), e non gerarchica (uno superiore e l'altro inferiore).
 
https://www.michelsonborges.com/
http://www.perguntas.criacionismo.com.br/search?q=trindade
Leandro Quadros, giornalista e consulente biblico
 

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Snocciolando le proprietà della frutta a guscio.

12/30/2021

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Sapevate che nel diciottesimo e diciannovesimo secolo, le noci e le noci pecan erano usate come moneta corrente in alcune parti degli Stati Uniti? In determinate circostanze alcune persone in Appalachia pagavano le loro proprietà con le noci.
Se non si amano le noci, questi fatti potrebbero non sorprendere.
Attraverso la storia, la frutta a guscio e i semi sono stati valide fonti di cibo. Spesso apprezzati per il loro gusto squisito e per i loro benefici, diventano piccoli pacchetti nutritivi di energia facili da trasportare e da conservare. Sono persino menzionati dell’Antico Testamento.
Ad esempio, Genesi  43, Giacobbe fece portare ai suoi figli pistacchi e mandorle come regalo a Giuseppe in Egitto. E in 2 Samuele 17, leggiamo di una donazione presentata a Davide che includeva “legumi (semi)  arrostiti” (versetto 28)
Purtroppo, la maggior parte della persone non includono dosi sufficienti di semi e frutta a guscio nella loro dieta. Grazie alla ricerca, sappiamo oggi che un uso corretto di frutta secca e semi può rafforzare la nostra salute in vari modi. Studi sul lungo periodo hanno dimostrato che la loro assunzione regolare tende ad aiutare le persone a vivere più a lungo e in maniera più sana.
Gli Omega 3, che si trovano in abbondanza in certa frutta secca e in alcuni semi (noci, semi di chia e semi di lino) abbassano anche il rischio di malattie cardiache e possono perfino aiutare a reprimere alcune malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide, la sclerosi multipla e il lupus. Tutta la frutta a guscio contiene valori alti di omega 3. Di fatto, tra la frutta a guscio, le noci detengono lo status di campione. Alcuni dei componenti delle noci, possono ridurre le infiammazioni nel corpo e difenderlo dai radicali liberi e dall’ossidazione che possono causare disastri nelle nostre cellule. Le noci possono perfino dare una carica al nostro cervello! Gli studi suggeriscono che mangiare noci come parte di una dieta sana può aumentare la funzione cognitiva man mano che si invecchia e può perfino aiutare a ridurre il rischio – o diminuire il progredire  dell’Alzheimer e di altre malattie cerebrali.
Sorprendentemente la frutta a guscio e i semi hanno anche un potenziale per aiutare nella perdita di peso. Quando vengono consumate in piccole quantità, i loro ricchi nutrienti possono aiutare a calmare i morsi della fame, allontanandoci dal smangiucchiare cose meno sane.
 Nonostante i loro potenziali vantaggi, è importante mangiare frutta a guscio e semi con moderazione. Con il loro gusto delizioso e soddisfacente, è facile portarli con sé!
La frutta a guscio e i semi nella forma cruda sono i più sani. Se si mangiano arrostiti, meglio scegliere quelli non salati senza oli aggiunti; caricarsi di frutta secca salata, grassa e cotta può annullare il loro beneficio.
Che dono ci ha dato Dio nella frutta secca e nei semi che erano parte della dieta originale. Con il loro meraviglioso sapore, carichi di proteine, grassi salutari, antiossidanti e altri nutrienti che ottimizzano il nostro benessere, sono qualcosa di cui possiamo gioire e di cui essere grati ogni giorno.
 
Fonte: http://manna.amazingfacts.org/amazingfacts/website/flipbooks/IR_2021_Summer/IR_Summer21_flipbook.html

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Riportato in vita dalla morte?

12/15/2021

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Di Mark A. Kellner

Michael Knapinski, un quarantacinquenne dello stato di Washington, stava facendo un'escursione con un amico nel parco nazionale del Monte Rainier il 7 novembre, quando i due ad un certo punto decisero di separarsi  per poi reincontrarsi al parcheggio dell'area Paradise del parco quella stessa notte. Knapinski continuò il resto del percorso da solo, indossando le ciaspole.
“Ero quasi arrivato alla fine (del percorso)… quando le condizioni meteo cambiarono in un “Whiteout” (tempesta ndR) e non riuscivo più a vedere niente, Knapinski dichiarò al quotidiano “The Seattle Times”. Un "whiteout", è in una parola, "una tempesta di neve che riduce fortemente la visibilità."
Secondo l’articolo, “ l’ultima cosa che dice di ricordarsi è di aver seguito delle piccole orme  giù per la montagna, avvolto completamente dal bianco”. Knapinski, disse “ Non sono sicuro di cosa sia successo poi, penso di esser caduto “
Quando Knapinski non si presentò al parcheggio, il suo amico allertò i soccorsi i quali, a causa del maltempo, ritrovarono l'escursionista nella zona di drenaggio del fiume Nisqually, appena il giorno successivo. Lo trasportarono all’ospedale Harborview di Seattle con un elicottero della Marina militare degli Stati Uniti.
 
Morto al Pronto Soccorso
Mentre era al pronto soccorso, Knapinski "andò in arresto cardiaco" e "morì". Ma i medici non si arresero  e continuarono  a praticargli la RCP (Rianimazione Cardiopolmonare)  e a fargli  un trattamento di ossigenazione attraverso una membrana extracorporea (ECMO), che pompa il sangue all'esterno del corpo ad una macchina cardio-polmonare che rimuove l'anidride carbonica e invia sangue pieno di ossigeno ai tessuti del corpo." Secondo il Dr. Jenelle Badulak, un medico del pronto soccorso che ha curato Knapinski,  L’ ECMO, "è la forma più avanzata di supporto vitale artificiale che esista al mondo."
Knapinski rimase in questo stato per circa 45 minuti, dopo di che i medici riuscirono a far battere nuovamente il suo cuore. Fu successivamente trasferito al reparto di terapia intensiva  e tre giorni dopo, si svegliò.
"È tornato in vita “ - un’affermazione forse non del tutto corretta dal punto di vista medico - ma il suo cuore aveva smesso di battere per più di 45 minuti", ha dichiarato il Dr. Saman Arbabi, direttore medico della terapia intensiva chirurgica dell'ospedale."E’ incredibile!."
Per  Knapinski, che si sta ancora riprendendo dalle ustioni da congelamento, problemi renali, e lievi "ritardi cognitivi", questa è stata un'esperienza che gli ha cambiato la vita. Un ex tossicodipendente che, grato all'escursionismo per averlo aiutato a liberarsi dalla dipendenza, ora decide di dedicare la sua vita agli altri.
"E non appena mi rimetto fisicamente, questa sarà la mia vocazione nella vita," ha dichiarato al giornale. "Semplicemente aiutare le persone."
 
Una nuova vita 
L'esperienza di Knapinski ricorda un racconto del Vangelo scritto da Marco.
Durante la visita di Gesù ai Gadareni, un’area situata sull’altra sponda del Mar di Galilea, attraverso la quale  stava predicando, il Salvatore vide una scena orribile:
Come Gesù scese dalla barca, subito gli venne incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo, il quale aveva la sua dimora fra i sepolcri, e nessuno riusciva a tenerlo legato neanche con catene. Infatti più volte era stato legato con ceppi e con catene; ma egli aveva sempre spezzato le catene e infranto i ceppi; e nessuno era riuscito a domarlo. Continuamente, notte e giorno, fra i sepolcri e su per i monti, andava gridando e picchiandosi con pietre. (Marco 5:2-5) Gesù miracolosamente riportò l'uomo alla salute e alla sanità mentale, scacciando i demoni che, impossessandosi di un branco di porci, immediatamente affogarono in mare. L'uomo prima posseduto dai demoni, ora  completamente "vestito e sano di mente" (v. 15), sedeva in completa pace.
Perché il salario del peccato è la morte, ma  il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.
Mentre questo avvenimento creava turbamenti tra la gente del posto, che chiese a Gesù di lasciare il villaggio, l'uomo che era stato guarito, implorò il Salvatore di diventare suo discepolo. Gesù, invece gli ordinò di condividere la sua testimonianza con gli altri: " Va' a casa tua dai tuoi e racconta loro quali grandi cose il Signore ti ha fatto e come ha avuto pietà di te " (v. 19). E così l'uomo fece.
Se ci pensate, chiunque sia stato salvato da Gesù Cristo è stato riportato indietro dalla morte, dalla morte dei nostri peccati. La Bibbia dice: "Perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore" (Romani 6:23).
Leggete per intero il capitolo 6 di Romani. Osservate il miracolo che Cristo concede a ciascuno di noi, che moriamo alla nostra vecchia vita di peccati, affinché  possiamo rinascere in Lui! Siamo "morti infatti al peccato, ma viventi a Dio in Cristo Gesù nostro Signore" (v. 11); Presentiamoci dunque dinnanzi a  Dio come dei morti fatti viventi, e le vostre membra a Dio come strumenti di giustizia a Dio" (v. 13).
Questi "strumenti" devono essere usati per condividere il vangelo con gli altri. Come l'apostolo Giovanni ha consigliato per iscritto alla Chiesa primitiva, " Noi sappiamo di essere passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli; chi non ama il proprio fratello rimane nella morte." (1 Giovanni 3:14).
Come dimostra la storia di Knapinski, molte cose possono succedere quando “si muore”. Ma ancor di più è possibile per coloro che sono spiritualmente rinati come discepoli di Cristo. Questo è un miracolo che ogni persona nel mondo ha l’opportunità di fare se lo sceglie: Ogni credente affronta "La chiamata al discepolato." . Come ha detto il pastore Doug Batchelor:  "Essere un discepolo rinforza lo spirito, stimola la mente, e richiede il massimo del nostro impegno nel rapporto con Dio e con i nostri simili .Senza la completa fedeltà a Cristo e alle esigenze della Sua vita e del Suo messaggio non ci può essere discepolato. Quale  vocazione più alta si potrebbe avere?"
 

 
Mark A. Kellner lavora per la redazione di “Amazing Facts International”.
E’ un giornalista veterano i cui lavori sono  stati pubblicati su “Religion News Service”, (Agenzia di informazione statunitense) sul quotidiano “The Washington Times” e in numerose riviste informatiche.

Fonte: 
https://www.amazingfacts.org/news-and-features/af-blog/article/id/25407/t/brought-back-from-the-dead-

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La legge e la grazia

11/1/2021

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Alcuni insegnano che dopo che la legge ha raggiunto lo scopo di condurre il peccatore a Cristo per ricevere il perdono, i comandamenti non sono più necessari nell’esperienza di un credente. E’ vero?

Un Cristiano continuerà a dipendere dall’osservanza della legge per rivelare qualsiasi deviazione dal vero cammino della giustizia e per condurlo o condurla alla croce purificatrice di Gesù. Con tutta probabilità sarà necessario lo specchio della correzione nella crescente e progressiva esperienza del Cristiano.
La legge e la grazia non sono in competizione tra loro, ma piuttosto lavorano in perfetta cooperazione. La legge mette in luce il nostro peccato e la grazia ci salva dal peccato. La legge è il volere di Dio e la grazia è la forza di fare il volere di Dio. Non obbediamo alla legge per essere salvati; piuttosto obbediamo perché siamo salvati.
Apocalisse 14:12 dice: “Qui è la costanza dei santi; qui sono coloro che osservano i comandamenti di Dio e la fede di Gesù.” Che descrizione perfetta della fede e delle opere” E la combinazione si trova in coloro che sono “santi”

La nostra opera di obbedienza è il vero test del nostro amore. Questo perché l’obbedienza è necessaria nell’esperienza di un vero credente. “La fede senza le opere è morta” (Giacomo 2:20). Nessun uomo ha mai conquistato il cuore di una donna solo a parole. Se non ci fossero azioni di devozione e doni d’amore, la maggior parte degli uomini starebbe ancora cercando l’anima gemella. Gesù disse:” Non chiunque mi dice: "Signore, Signore", entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.”(Matteo 7:21)
Una professione di fede o delle mere parole che si ama il Signore non sono sufficienti. La vera prova risiede nell’obbedienza della persona. Gli adesivi odierni per le automobili riflettono un concetto superficiale di amore. Dicono “ Suona il clacson se ami Gesù” ma Gesù disse “Se mi amate, osservate i miei comandamenti” (Giovanni 14:15). E questo è quello che la maggior parte delle persone non vuole fare. Sono contenti di sorridere e di dire cose carine, ma se il loro stile di vita non è equilibrato, la maggioranza lo rigetterà. Sfortunatamente, la maggior parte delle persone oggi non cerca la verità. Sono alla ricerca di una religione comoda e facile che permetta loro di vivere come fa comodo avendo comunque la sicurezza della salvezza. Nessuna vera religione può fare questo per loro.
Uno dei testi più forti nella Bibbia a questo proposito si trova in 1 Giovanni 2:4 “Chi dice: «Io l'ho conosciuto», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e la verità non è in lui.”
L’apostolo Giovanni poteva scrivere questo in totale sicurezza perché è una delle verità bibliche più radicate. Gesù parlò a quelli che dicevano “Signore, Signore” ma non facevano la volontà del Padre. Allora descrisse molti che avrebbero cercato l’entrata del regno reclamando di essere operatori di miracoli fatti nel nome di Gesù. Ma Lui dirà amaramente “ Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me” (Vedi Matteo 7:21-23)
Conoscere Cristo vuol dire amarLo e amarLo vuol dire obbedirGli. La valida convinzione degli scrittori biblici è molto semplice e chiara: se uno non obbedisce a Cristo, non lo ama veramente. Giovanni ci assicura: Or questa è la vita eterna, che conoscano te, il solo vero Dio, e Gesù Cristo che tu hai mandato. (Giovanni 17:3)
Quindi, possiamo vedere come il conoscere, l’amare e l’obbedire sono strettamente legati insieme e sono assolutamente inseparabili nella vita delle persone fedeli a Dio. Giovanni lo riassunse in queste parole “Questo infatti è l'amore di Dio: che noi osserviamo i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.”(1 Giovanni 5:3)

​Fonte: www.amazingfacts.org



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I cristiani possono mangiare qualsiasi cosa secondo 1 Corinzi 10:27?

10/6/2021

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Diamo un’occhiata veloce al versetto in questione. “Se qualche non credente vi invita e volete andarvi, mangiate di tutto ciò che vi è posto davanti senza fare alcuna domanda per motivo di coscienza. (1 Corinzi 10:27)
Quando ai Cristiani viene offerta ospitalità dai non-Cristiani, è lo spirito di Cristo che accetta tali inviti ogni volta che è possibile. Gesù mangiava regolarmente con quelli che non erano Suoi seguaci. “Un certo fariseo lo invitò a pranzo in casa sua. Ed egli entrò e si mise a tavola. (Luca 11:37). Il Cristianesimo non richiede ai credenti di diventare dei solitari e di ritirarsi da qualsiasi contatto sociale. (Vedi Romani 12:13; Tito 1:8; Ebrei 13:2)
Molte opportunità di testimoniare sono perse quando i credenti sono riluttanti a gioire dell’ospitalità offerta dai non credenti. Tali occasioni possono essere usate dai Cristiani per porre la loro attenzione su Dio e sul piano della salvezza.
Ma cosa voleva dire l’apostolo Paolo in 1 Corinzi 10:27 quando dice “mangiate di tutto ciò che vi è posto davanti senza fare alcuna domanda per motivo di coscienza”? Questo passaggio deve essere compreso nel contesto del tema di Paolo, che è la carne che era stata offerta agli idoli. Paolo sta suggerendo che gli ospiti dovrebbero mettere da parte la questione e accettare gentilmente il cibo fornito da coloro che li hanno invitati, astenendosi dal chiedere se il cibo servito, sia stato offerto agli idoli. Dice inoltre, “Perciò quanto al mangiare le cose sacrificate agli idoli, noi sappiamo che l'idolo non è nulla (1 Corinzi 8:4).
Questo non significa che uno dovrebbe ignorare l’adeguatezza del cibo dal punto di vista della salute, per questo Paolo dice “Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale voi avete da Dio, e che voi non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo e nel vostro spirito, che appartengono a Dio.”(1 Corinzi 6:19,20)
Il principio basilare che viene insegnato è “ non offendere”.
Qualcuno ha suggerito che quando Gesù ha mandato gli apostoli a predicare, diede loro questa istruzione “Rimanete quindi nella stessa casa, mangiando e bevendo ciò che vi daranno,” (Luca 10:7), volendo significare che potevano mangiare qualsiasi cosa sotto il sole.
Comunque, se Gesù avesse mandato gli apostoli ebrei a predicare tra “le pecore perdute della casa di Israele” coloro che li ospitavano ovviamente avrebbero saputo la differenza tra cibo puro ed impuro. (Levitico 11 delinea specificatamente i tipi di cibi puri e impuri)
Comunque, le istruzioni di Gesù e di Paolo non sono intese per rimuovere le linee guida riguardo i cibi impuri. Il principio basilare che viene insegnato è “non offendere” (1 Corinzi 10:32); in altre parole, essere un testimone di Cristo verso i non credenti, rimuovendo tutte le possibili pietre d’inciampo “affinché possano essere salvati” (v.33)
Come vegetariano che segue i consigli biblici sulla salute, cosa faccio quando sono invitato in una casa da una famiglia che non segue la mia stessa dieta? Semplicemente faccio sapere per tempo a chi mi ospita, che sono felice di mangiare con loro e siccome non voglio creare problemi, avverto che sono vegetariano. Ho scoperto che far sapere alle persone che hai delle restrizioni alimentari, non è una barriera per godere di un buon pasto insieme. Ancora meglio, siccome le persone sono spesso curiose, questo fa partire una conversazione che mi permette di condividere la mia fede in modo non critico e accattivante.

Pastore Doug Batchelor

Fonte:https://www.amazingfacts.org/news-and-features/news/item/id/21025/t/can-christians-eat-anything-according-to-first-corinthians-chapter-10-



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Quando inizia il Sabato?

9/14/2021

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Quando inizia il Sabato? Potrebbe sembrare una bazzecola, ma dalla Creazione attraverso tutto il periodo biblico, i giorni non iniziavano e terminavano a mezzanotte come oggi. Genesi 1:5 dice “Così fu sera, poi fu mattina: il primo giorno.” Un giorno iniziava quando terminava il giorno precedente al tramonto. La parte oscura del giorno veniva prima e poi la parte di luce.
Nel descrivere come onorare uno dei giorni festivi, Dio istruì gli Israeliti così “Dalla sera alla sera seguente, celebrerete il vostro sabato” (Levitico 23:32). Alla sera il sole si abbassa all’orizzonte e si verifica quello che chiamiamo tramonto.
“la sera, al tramontare del sole” (Deuteronomio 16:6). “Fattosi sera, dopo il tramonto del sole” (Marco 1:32)

Quando gli Israeliti ritornarono a Gerusalemme dopo la schiavitù babilonese, Nehemia dovette insegnare loro come osservare il Sabato. Per evitare che gli Israeliti svolgessero i loro affari quotidiani nel giorno di Sabato, Nehemia comandò che le porte di Gerusalemme fossero chiuse “Appena le porte di Gerusalemme cominciavano ad essere al buio, prima che il sabato cominciasse” (Nehemia 13:15-19)

Quando il sole scende sulla sera del Venerdì, inizia il Sabato. E’ il memoriale della creazione e dobbiamo ricordare il giorno di sabato per santificarlo. (Esodo 20:8).


 Emily Thomsen
Amazing Facts
 
https://www.sabbathtruth.com/free-resources/article-library/story/id/915/t/when-does-the-sabbath-start-

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1 Corinzi 16 non prova che il Sabato è stato cambiato ?

8/16/2021

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In 1 Corinzi 16:1-3 l’apostolo Paolo scrive:
Ora, quanto alla colletta che si fa per i santi, fate anche voi come ho ordinato alle chiese della Galazia. Ogni primo giorno della settimana, ciascuno metta da parte per conto suo ciò che può in base alle sue entrate, affinché non si facciano più collette quando verrò. Quando poi sarò giunto, io manderò con delle lettere coloro che voi avrete approvato per portare il vostro generoso dono a Gerusalemme.
In questo passaggio, l’apostolo stava scrivendo un appello speciale alle chiese dell’Asia Minore. Le condizioni di carestia non erano inusuali nell’area del Medio Oriente (ref Atti 11:28-30) e a quel tempo, molti dei Cristiani di Gerusalemme stavano soffrendo molto. Paolo chiese alla chiesa di Corinto di “mettere qualcosa da parte” fino a quando avrebbe inviato degli aiutanti per portare la colletta a Gerusalemme. L’espressione “mettere da parte qualcosa” nell’originale greco, ha la connotazione di mettere qualcosa da parte a casa. Anche i sostenitori del riposo domenicale sono d’accordo con questa interpretazione.
Quindi, se non c’era un incontro religioso alla domenica, perché Paolo suggerisce specificatamente di fare questo lavoro alla domenica? Semplicemente perché la lettera sarebbe stata condivisa con la comunità al Sabato quando tutti si riunivano per l’adorazione e la prima opportunità per loro di fare quest’opera sarebbe stata il giorno successivo – il primo giorno della settimana.
“Ma ora vado a Gerusalemme per sovvenire ai santi, perché a quelli della Macedonia e dell'Acaia è piaciuto di fare contribuzione per i poveri che sono fra i santi in Gerusalemme. Ora è piaciuto loro di far questo, perché sono ad essi debitori; se i gentili, infatti hanno avuto parte dei loro beni spirituali, devono anche sovvenire loro nei beni materiali. Dopo dunque aver compiuto questo ed aver consegnato loro questo frutto, andrò in Spagna, passando da voi.” (Romani 15:25-28)

Qui l’apostolo tocca un punto particolare nel suo eloquente appello. I Cristiani di Roma avevano un debito di gratitudine verso la chiesa di Gerusalemme, che aveva inviato degli insegnanti per evangelizzarli. Paolo li sprona a restituire dei doni materiali come apprezzamento delle verità spirituali ricevute.
Lo descrisse come il sigillare “questo frutto”. La parola greca usata qui è “karpos”, che è il termine universale usato per il frutto letterale. Può anche avere la connotazione del “frutto del lavoro di qualcuno”
Pertanto, in questi versetti, il riferimento al giorno della domenica non fornisce alcuna indicazione di un cambio nell’osservanza religiosa.
 
https://www.sabbathtruth.com/faq/frequently-asked-questions/ans/id/1044/t/doesn-t-1-corinthians-16-prove-the-sabbath-was-changed-

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