Il Sabato è tutto incentrato sull’ amore - amore per il Creatore e amore per gli altri – e tutte le relazioni d'amore per sopravvivere hanno bisogno di tempo di qualità, giusto? Quindi è logico che la famiglia dovrebbe essere una parte molto importante del Sabato. La natura riposante di questa giornata crea la cornice perfetta per riconnettersi con i propri cari. Le famiglie possono adorare insieme, godere della bellezza e della meraviglia della creazione di Dio come nucleo familiare e sostenersi a vicenda nel trovare modi per aiutare gli altri di Sabato. Ecco alcuni ottimi modi in cui potete celebrare il Sabato con la vostra famiglia: - Andate in chiesa; adorare insieme produce forza vitale nella relazione con Dio e tra di voi. - Cogliete di sorpresa uno o due visitatori della chiesa con un caloroso invito a unirsi a voi per pranzo. - Studiate insieme la Bibbia in modi che coinvolgano tutta la famiglia. Leggete a turno alcuni versetti, poi discutetene insieme e lasciate che ogni persona esprima cosa quei versetti significano per loro. Se avete bambini molto piccoli, leggete da una Bibbia per bambini in modo che possano capire. - Pregate insieme come famiglia, e lasciate che ogni persona aggiunga un pensiero o due alla preghiera in base alle proprie necessità e gratitudine. - Uscite e godetevi la natura! Il venerdì sera, mettetevi dietro un telescopio o un binocolo e osservate il magnifico universo di Dio. Dopo la chiesa, andate in un parco e godetevi un picnic. Nei pomeriggi del Sabato, trovate un sentiero o godetevi le meraviglie della creazione direttamente nel vostro giardino. Fate un'escursione, osservate uccelli e animali o raccogliete rocce, fiori di campo o foglie. - Ascoltate insieme musica ispiratrice adatta all'età. Se suonate uno strumento, perché non “Mandate grida di gioia all'Eterno”? - Scrivete una nota di incoraggiamento ad una persona malata o anziana, oppure andate a visitare gli anziani nelle case di riposo. - Visitate amici o membri della chiesa che sono in ospedale o bloccati a casa. Rallegrateli e pregate con loro. - Tenete un taccuino e iniziate a elencare tutte le cose per cui la vostra famiglia è grata. Date a tutti la possibilità di contribuire alla lista. - Distribuite libri incoraggianti, letteratura o DVD cristiani ai vostri vicini. - Nei giorni di maltempo, provate a giocare a giochi biblici, a risolvere cruciverba biblici, a memorizzare un passaggio biblico e poi recitarlo, a mettere insieme un puzzle sulla natura, a recitare scene bibliche o leggere libri cristiani. Il Sabato è il giorno in cui dovremmo mettere da parte tutte le distrazioni del mondo, così da poterci avvicinare a Gesù e imparare da Lui. Concentrandoci sul Creatore, possiamo onorare Lui e il Suo giorno speciale come famiglia, e Dio promette che saremo grandemente benedetti!
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del pastore Doug Batchelor Un fatto strabiliante:: La sostanza più amara che esista è il denatonio, un prodotto di tipo chimico-sintetico a volte noto come Bitrex. Viene aggiunto a sostanze tossiche, come l’ antigelo, detergenti per la casa, vernici, smalto e veleno per topi, per prevenirne la deglutizione accidentale. È talmente amaro che anche se diluito a 10 parti per milione, la maggior parte della gente immediatamente lo sputerà. Una volta ho sentito un pastore condividere un episodio agghiacciante di un uomo in Francia che era stato morso da un cane con la rabbia. Questo fatto succedeva prima che fosse scoperta una cura per questa malattia. Quando fu confermato che il cane avesse davvero la rabbia, un medico gentile disse all'uomo che gli rimaneva poco tempo ancora da vivere. Dopo aver sentito questa notizia angosciante, l'uomo sfortunato chiese al medico della carta, una matita e iniziò a scrivere in maniera furiosa. Dopo pochi minuti, il medico intervenne. "Se sta scrivendo le sue volontà, ha tempo. Rifletta attentamente in merito alle sue proprietà; ha ancora alcuni giorni." Il paziente rispose bruscamente, "Non sto scrivendo le mie volontà, sto facendo una lista di tutte le persone che ho intenzione di mordere prima di morire!” Rancore. Alcune persone ne sono controllate. Sono state trattate crudelmente e augurano del male a coloro che le hanno offese Alcuni covano per anni, tormentati dai ricordi delle ferite che hanno ricevuto. A volte sono così arrabbiati che fanno in modo che succeda qualcosa di brutto. Ma la Bibbia dice che questa è la peggior "soluzione" possibile per risolvere le sofferenze nella nostra vita. La vera soluzione per affrontare l'ingiustizia degli altri non è la vendetta, la rabbia incontrollata, o il covare rancore. È il perdono. Se volete fare l’esperienza di una vita abbondante in Gesù, dovete imparare a perdonare coloro che vi hanno fatto del male. La Bibbia dice: "Il diavolo è sceso a voi, con grande ira, sapendo di avere poco tempo" (Apocalisse 12:12). Satana è il rancoroso, l’arrabbiato e il vendicativo, ed è l'istigatore dei nostri pensieri di vendetta. Settanta volte sette La parabola di Gesù sul perdono è una delle storie bibliche più importanti per i nostri tempi. Pietro chiese al suo Salvatore: «Signore, se il mio fratello pecca contro di me, quante volte gli dovrò perdonare? Fino a sette volte?». (Matteo 18:21). Potreste pensare che Pietro fosse un po' avaro con la sua misericordia. Perdonare qualcuno solo sette volte? Spesso dobbiamo perdonare i nostri coniugi così tanto in una sola settimana! Ma al tempo di Cristo, i capi religiosi insegnavano che Dio era disposto a perdonare solo tre volte. Era come "tre strike e sei fuori"- molto prima che fosse inventato il baseball. Pietro, sapendo che Gesù era davvero misericordioso, raddoppiò con coraggio il numero di volte che gli era stato insegnato di perdonare e, per sicurezza, ne aggiunse una in più. Ma la risposta di Cristo stupì non solo il suo discepolo, ma stupisce - drammaticamente - anche la maggior parte di coloro che oggi si professano Cristiani . "Non ti dico, fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette" (versetto 22). Ora, la maggior parte degli studiosi della Bibbia concordano sul fatto che Gesù non stava fissando un limite in senso letterale. Dio non sta seduto in cielo a controllare il numero di volte che vi ha perdonato; altrimenti, tutti noi avremmo già esaurito il nostro bonus. La misericordia di Dio non si esaurisce in 490 assegnazioni di grazia. Finché siamo disposti a pentirci, il Signore perdonerà. La questione è che Dio chiede la stessa cosa al Suo popolo. Non tenete traccia di quante volte avete perdonato il vostro amico, il collega, o il vostro coniuge per le sue parole o per le azioni scortesi. Dio afferma, e l’ha ripetutamente dimostrato nella vostra e nella mia vita, che Egli è "misericordioso e pietoso, paziente e ricco di bontà e di verità" (Esodo 34:6). Il Signore non si arrende così presto con noi. Sette volte Gesù scacciò i demoni da Maria. Salomone disse: "Un giusto cade sette volte e si rialza" (Proverbi 24:16). Il Vangelo di Luca aggiunge: "Se tuo fratello peccasse sette volte al giorno contro di te, e sette volte al giorno ritorna a te, dicendo: «’Mi pento, perdonagli (Luca 17:3, 4). La Bibbia è piena di promesse che collegano il perdono con il numero sette - un numero che rappresenta la completezza e la perfezione. In Daniele capitolo 9, quando il profeta pregò per il suo popolo, Dio mandò un angelo per dichiarare che settanta settimane (70 volte 7 per 490 anni letterali) di ulteriore misericordia sarebbero state concesse al popolo ebreo ribelle. Il servo senza pietà Gesù ha poi condiviso la parabola del servo senza pietà, in cui ha affrontato due tipi di perdono - tra te e Dio, e tra te e il tuo prossimo. Gesù spiegò: "Il regno dei cieli è simile ad un re, il quale volle regolare i debiti con i suoi servi. Avendo iniziato a fare i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti" (Matteo 18:23, 24). Ai tempi del Nuovo Testamento, un talento era la moneta più grande e pesava tra i 25 e i 34 chili di metallo. Riuscite ad immaginare un enorme mucchio di sacchi d'argento? Era una somma davvero ingente. Infatti, è la più grande somma di denaro menzionata nelle Scritture. Non potreste mai ripagare questo debito, nemmeno nel corso di molte vite. Il servo del re doveva avere una carta di credito reale e, evidentemente, aveva speso liberamente i soldi del re, magari facendo costosi viaggi d'affari, soggiornando in hotel di lusso e banchettando sontuosamente con gli amici in ristoranti eleganti. Potrebbe persino aver avuto il vizio del bere o del gioco che gli hanno fatto prosciugare le preziose risorse del governo. Mentre accumulava questa montagna di debiti, sicuramente viveva sotto una paura costante, sapendo che il giorno della resa dei conti stava per arrivare. Ma non poteva farne a meno. E come sempre accade, il giorno del giudizio raggiunse alla fine questo debitore. "E non avendo questi di che pagare, il suo padrone comandò che fosse venduto lui con sua moglie, i suoi figli e tutto quanto aveva, perché il debito fosse saldato.(versetto 25). Negli Stati Uniti d’America se una persona va incontro ad una crisi finanziaria, può dichiarare il fallimento. Ai tempi della Bibbia, si veniva mandati in prigione, la propria famiglia poteva essere venduta come schiava. Si trattava di un vero e proprio disastro. Quando il servo vide che tutti i suoi beni venivano portati via dalla sua casa, che sua moglie e i suoi figli venivano portati via, gettandosi a terra disperato, gli si prostrò davanti dicendo: "Signore, abbi pazienza con me e ti pagherò tutto" (versetto 26). Naturalmente, il servo non avrebbe mai potuto ripagare il suo padrone, e il re lo sapeva Eppure il cuore del re compassionevole e comprensivo fu toccato dalla supplica del suo servo ribelle. "Mosso dalla compassione, il padrone di quel servo lo lasciò andare e gli condonò il debito." (versetto 27). Stupefacente! Il re non stabilì un piano di rientro, né tanto meno negoziò un accordo con questo debitore. Ha semplicemente perdonato tutto. Come fa Dio ad gestire i nostri peccati? Calcola il nostro saldo dovuto, lo divide in un certo numero di rate, e poi ci sottoscrive un piano di rientro? Assolutamente no! Dio ha compassione e perdona generosamente tutto, proprio come il re condonò al suo servo questo enorme debito. Una risposta ingrata Ora, questo sarebbe un bel punto per concludere la storia, ma Gesù proseguì per arrivare alla Sua riflessione più importante. " Ma quel servo, uscito fuori, incontrò uno dei suoi conservi, che gli doveva cento denari; e, afferratolo per la gola, lo soffocava dicendo: "Pagami ciò che mi devi” (versetto 28). Le azioni deprecabili di quest'uomo sono scioccanti alla luce della misericordia che aveva appena sperimentato. Non si congedò dal re con gratitudine; se ne andò via arrabbiato. Si convinse che il suo amico gli doveva ancora qualche settimana di stipendio. Perché era stato così duro, pretendendo di essere immediatamente ripagato? Evidentemente, lo stesso perdono da parte del re non era penetrato nel profondo del suo animo. Pensate all’enorme differenza tra 10.000 talenti e 100 denari. Servivano 6.000 denari per fare un talento. È come se il nostro debito verso Dio fosse come la distanza della terra dal sole, una distanza di 150 milioni di chilometri. In confronto, i debiti degli altri sono al massimo di qualche metro. Il Signore ha detto che Egli è disposto a perdonarci la grande distanza che intercorre tra la terra e il sole, mentre noi facciamo difficoltà a perdonarci a vicenda pochi centimetri ! Gesù ha contrapposto queste somme di denaro così tanto diverse a dimostrazione di quanto Dio ci ha perdonato, rispetto a quanto poco noi siamo disposti a perdonarci l'un l'altro. Spesso incontro persone che hanno smesso di frequentare la chiesa. Chiedo loro, "Perché non ci vai più?" Molti mi raccontano episodi di come sono stati trattati male o di come un membro della chiesa o pastore è stato scortese con loro. Pensano che se smettono di andare in chiesa, in qualche modo riusciranno a pareggiare i conti con l'altra parte. Ma come può l’allontanarsi dalla casa di Dio insegnare a qualcuno una lezione? Semplicemente non ha senso, ed è esattamente quello che il diavolo vuole che facciamo. Non cadete mai nella trappola del diavolo ritirandovi dalla chiesa. Ci sarà sempre la zizzania mescolata al buon grano. Anche Gesù aveva un Giuda nella Sua chiesa, quindi non lasciate che Satana vi spaventi a causa di gente malvagia. Infatti, coloro che fanno del male agli altri spesso feriscono se stessi. Se potessimo vedere le sofferenze del loro passato, potremmo avere più compassione per loro. È più facile perdonare gli altri quando sappiamo cosa succede nei loro cuori. Gesù continuò. "Allora il suo conservo, gettandosi ai suoi piedi, lo supplicava dicendo: "Abbi pazienza con me, e ti pagherò tutto” (versetto 29). Si noti che il servo che doveva una somma molto più modesta ha fatto la stessa richiesta del servo con un debito decisamente più grande. "Ma costui non volle, anzi andò e lo fece imprigionare, finché non avesse pagato il debito.(versetto 30). Fermatevi prima di puntare il dito accusatore alla risposta insensibile di quest'uomo; immaginate che Gesù possa parlare di voi. Sei mai stato riluttante a perdonare gli altri? Ti sta succedendo forse in questo momento? Ognuno di noi ha un debito che Gesù ha volontariamente sofferto per togliercelo: è stato picchiato, gli hanno sputato addosso, è stato rifiutato dai Suoi amici e inchiodato ad una croce. Guardate il vostro Salvatore appeso lassù. Ascoltate ciò che Egli vi dice, "Io vi perdono." Come puoi allora dire: "Ma Signore, non posso perdonare quella persona che in chiesa ha spettegolato su di me o ha preso l’incarico al posto mio? Cosa ti suggerisce tutto questo in relazione alla tua esperienza cristiana? Difficile ma necessario Come pastore, ho sentito storie terribili di persone che sono state abusate da bambini per anni dai famigliari recidivi. Queste persone dovrebbero perdonare questi agenti del male? Questa è una domanda molto difficile e al tempo stesso pertinente. Permettetemi di chiarire - perdono non significa che lasciamo i criminali liberi. Alcune persone devono essere giudicate responsabili per le loro azioni dalle leggi del paese. Né il perdono significa che permettiamo alla gente di usarci costantemente come un sacco da boxe fisico o emotivo. Piuttosto, il perdono è rinunciare al rancore e al risentimento. È scegliere di lasciare andare la malizia, mettere l'altra persona nelle mani di Dio, ed essere disposti a pregare per il tuo nemico. Quando rifiutate di perdonare gli altri che vi hanno fatto del male, date loro il permesso di continuare a farvi del male. Continuate ad essere schiavi della loro offesa. Gesù ci ha detto di amare il nostro prossimo e i nostri nemici. A volte le persone che ci feriscono più profondamente sono quelle più vicine a noi. Fu il fratello di Abele, Caino, che lo uccise. Fu proprio il figlio di Davide che cercò di ucciderlo. Come figli di Dio, gli abbiamo voltato le spalle ripetutamente. Non dobbiamo mai dimenticare che "Dio dimostra il Suo amore verso di noi, in quanto, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi" (Romani 5:8). Ammettiamolo, anche dopo aver perdonato qualcuno, potreste non riuscire a dimenticare quello che è successo. Ma Martin Lutero disse: "Non puoi impedire agli uccelli di volare sopra la tua testa, ma puoi impedire loro di costruire un nido tra i tuoi capelli." Quando siete tentati di rimuginare su qualcuno che vi ha ferito e di riviverne i sentimenti, provate a pregare per lui. All'inizio potrebbe essere difficile, ma ricordate, finché una persona non si converte, è perfettamente normale che si comporti come un egoista. Pregate per la conversione della persona! I risultati del risentimento Che cosa succede quando giudichiamo gli altri senza compassione? Gesù ha approfondito questa conseguenza proseguendo con la sua parabola. " Ora gli altri servi, visto quanto era accaduto, ne furono profondamente rattristati e andarono a riferire al loro padrone tutto ciò che era accaduto. Allora il suo padrone lo chiamò a sé e gli disse: "Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito, perché mi hai supplicato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo conservo, come io ho avuto pietà di te?" (Matteo 18:31-33) Quando riceviamo il perdono di Cristo, questo ammorbidisce i nostri cuori. In questo modo avremo compassione degli altri, anche verso coloro che ci hanno offeso. L'apostolo Paolo insegnò: "Siate benigni e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonato in Cristo.” (Efesini 4:32). Dobbiamo perdonare generosamente come il Signore ha generosamente perdonato noi. Gesù ha evidenziato questo modello nella preghiera del Signore. "Rimetti a noi i nostri debiti, come noi perdoniamo i nostri debitori" (Matteo 6:12). L'unico commento di Cristo a questa importante preghiera riguardava l'atto del perdono. Egli spiegò: " Se voi perdonate agli uomini le loro offese, il vostro Padre celeste perdonerà anche a voi. Ma se voi non perdonate agli uomini le loro offese, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre." (versetti 14, 15). Un generale vecchio e scontroso una volta disse al grande predicatore cristiano John Wesley: "Non perdono mai e non dimentico mai." Wesley rispose: "Allora stai bruciando il ponte sul quale devi passare." Un cuore non compassionevole comporta serie conseguenze. Dopo che il re rimproverò il suo servo, la Bibbia dice: "E il suo padrone, adiratosi, lo consegnò agli aguzzini finché non avesse pagato tutto quanto gli doveva" (Matteo 18:34).Cristo conclude con questa riflessione: "Così il mio Padre celeste farà pure a voi, se ciascuno di voi non perdona di cuore al proprio fratello i suoi falli" (versetto 35). Perdonare gli altri non è facoltativo; è indispensabile. Ma per un cristiano, il fatto di perdonare gli altri non dovrebbe costituire una costrizione, non più di come rispettare la legge dovrebbe sembrare un obbligo; scoprirete che vi siete convertiti quando lo farete con un naturale flusso di amore di Cristo in voi. Il perdono apre le porte del cielo a grandi benedizioni. Quando è stato riversato lo Spirito Santo con abbondanza sulla prima Chiesa? I discepoli avevano bisticciato per chi di loro sarebbe stato il più grande e chi si sarebbe seduto accanto a Gesù nel regno. Ma quando videro il loro Salvatore morire sulla croce, si resero conto che erano tutti colpevoli di averlo abbandonato. Dopo che Cristo ascese al cielo, si riunirono nella camera alta e pregarono. C'erano molte lacrime e scuse. Si perdonavano a vicenda. Allora lo Spirito Santo scese su di loro. E proprio come si sono riuniti di comune accordo, così la chiesa riceverà negli ultimi giorni la pioggia dell’ultima stagione quando il popolo di Dio si pentirà e si perdonerà a vicenda. Dal cuore Per essere chiari, la parabola di Gesù non insegna che Dio ci perdona dopo che noi ci perdoniamo a vicenda. Al contrario, il Signore ci perdona per primo. Infatti, non abbiamo alcun potere di perdonare gli altri se non perché Cristo per primo ci ha perdonati. La parabola racconta che il re prima perdonò il suo servo -egli diede per primo l'esempio che avrebbe voluto che il suo popolo seguisse - e poi si aspettava che il suo servo facesse altrettanto. Ma il servo ingrato non aveva uno spirito compassionevole. Non permise che la pietà del re cambiasse il suo cuore. Quando il servo non perdonò a sua volta, tutto ciò che lui doveva, fu rimesso sul suo conto. Quando Cristo ci perdona, dobbiamo procedere con lo stesso spirito. Eppure il perdono non è semplicemente una transazione giuridica. Pietro la pensava in modo meccanico, cercando di seguire la legge alla lettera e trascurando completamente il desiderio di Dio di obbedire con il cuore. Quando siamo motivati ad amare e perfino a perdonare i nostri nemici, solo allora mostreremo agli altri le magnifiche qualità di Dio. ll volto di Gesù Il famoso artista italiano Leonardo da Vinci è stato incaricato di dipingere un murale nella sala da pranzo di un monastero a Milano, in Italia. Il risultato fu l’Ultima Cena, una delle opere d'arte più note e apprezzate al mondo. Raffigura Gesù seduto con i Suoi discepoli intorno ad una tavola imbandita subito dopo avergli detto che uno di loro lo avrebbe tradito. Durante il periodo in cui da Vinci stava lavorando al dipinto, ebbe una discussione con un altro famoso artista italiano - Michelangelo. Il biografo Vasari scrisse che i due provavano "un'intensa antipatia reciproca." I due erano gelosi l'uno del lavoro dell'altro e spesso facevano commenti sprezzanti l'uno sull'altro in pubblico. La leggenda narra che quando Leonardo dovette dipingere il volto di Giuda nell'Ultima Cena, ebbe la sinistra idea di usare l’immagine del suo rivale, Michelangelo, come volto del traditore. Sentiva che era un’ottima soluzione per immortalare quello che provava per il suo nemico. La gente passando, mentre Leonardo lavorava all’opera, sussultava per lo stupore non appena riconosceva il volto di Michelangelo come quello di Giuda. Leonardo in questo modo soddisfò temporaneamente la sua sete di vendetta. Ma poi arrivò all'ultima fase della sua grande opera - dipingere il volto di Gesù. Mentre cercava di catturare l'immagine di Cristo, dipingeva il Suo volto, ma si sentiva insoddisfatto e lo cancellava. E così continuò per le settimane successive. Aveva completato il corpo di Gesù, ma non riusciva a creare il volto giusto, quel magnifico volto di misericordia e gentilezza. Nella disperazione Leonardo pregò di poter dipingere il volto che avrebbe espresso l'amore e la compassione di Cristo. "Signore, aiutami a vedere il Tuo volto", supplicò Dio. Infine, una voce parlò al suo cuore, dicendo: "Non vedrai mai il volto di Gesù finché non cambierai il volto di Giuda." Leonardo fu convinto. Pensò a Gesù sulla croce che pregava per il perdono di coloro che Lo avevano crocifisso, e a quanto lui stesso fosse stato offeso da insulti meschini. Allora cancellò il volto di Michelangelo e dipinse l'immagine che vediamo oggi. Solo quando Leonardo lasciò andare il suo rancore verso Michelangelo e rimosse l'offesa, poté dipingere chiaramente l'immagine di Cristo. Alcuni di noi non possono vedere il volto di Gesù perché si rifiutano di perdonare i propri nemici. Siamo così ostinati a ripagare le persone che tutto ciò che riusciamo a vedere è solo quello che hanno fatto di sbagliato. Noi siamo come il servo ingrato, che esige che i nostri debitori paghino in pieno, eppure i nostri cuori vendicativi ci impediscono di vedere pienamente Cristo e di ricevere il Suo perdono. Avete bisogno di cancellare la faccia di un nemico nella tua vita? Sentite il bisogno di scrivere una lettera, di fare una telefonata, o parlare con qualcuno che vi ha ferito? È ora di lasciar perdere. È giunto il momento di dire: "Ti perdono". Forse iniziate voi per primi a chiedere il perdono. In ogni caso, quando cancellerete il debito della persona, potrete vedere il volto del vostro Re compassionevole. Fonte: https://www.amazingfacts.org/news-and-features/inside-report/magazine/id/13900/t/the-power-of-forgiveness Molte persone, cristiane così come non cristiane, si riferiscono al Sabato settimo giorno - l'unico Sabato biblico - come al "Sabato giudaico". Ma è questa una definizione accurata? Sappiamo che giudei devoti hanno osservato il settimo giorno della settimana come giorno di riposo per molti secoli. Ma c'è di più in questa storia? Dio intendeva il Sabato come qualcosa che solo i giudei dovevano osservare? Per trovare la risposta, dobbiamo tornare indietro nel tempo - in un tempo molto prima dell’esistenza di una nazione ebraica. In effetti, dobbiamo tornare all'inizio della vita sulla Terra. Diamo uno sguardo da vicino a Genesi 2:1–3: “Così furono terminati i cieli e la terra, e tutto il loro esercito. Pertanto il settimo giorno, DIO terminò l'opera che aveva fatto, e nel settimo giorno si riposò da tutta l'opera che aveva fatto. E DIO benedisse il settimo giorno e lo santificò”. La Bibbia ci dice che subito dopo che Dio finì di creare la vita su questa terra, cessò la Sua opera, si riposò, benedisse e santificò il settimo giorno. È piuttosto ovvio cosa significhi "benedetto", ma cosa vuol dire "santificato"? Cosa fece Dio al settimo giorno che lo ha reso diverso dagli altri sei giorni della settimana? In questo contesto, santificare qualcosa significa dichiararlo santo, riservarlo ad uno scopo divino, renderlo sacro. Dio ci ha dato un esempio riposando il settimo giorno. Il Sabato doveva essere, da quel momento in poi, un giorno sacro di riposo e di comunione speciale con il Creatore. Alla luce della tempistica - la fine della settimana della creazione - è ovvio che il Sabato era destinato a tutta l'umanità attraverso i secoli a venire. Infatti, Gesù lo confermò quando disse: "Il Sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il Sabato" (Marco 2,27). Più tardi, quando i Dieci Comandamenti furono dati alla nazione giudaica, Dio affermò specificamente, nel quarto comandamento: "Ricordati del giorno di Sabato per santificarlo" (Esodo 20:8, corsivo dell'autore). Perché Dio avrebbe detto loro di "ricordare" se non se ne fossero dimenticati? Questi Ebrei che erano appena stati liberati dalla prigionia egiziana, mentre erano in schiavitù, avevano dimenticato l'antico Sabato del Signore. Infatti, l'umanità era a conoscenza delle leggi di Dio molto prima che fossero date sul Sinai. Ad esempio, Giuseppe rifiutò di cedere alla moglie di Potifar, dicendo: " Come dunque potrei io fare questo grande male e peccare contro Dio?" (Genesi 39:9). Giuseppe era a conoscenza del fatto che Dio aveva proibito l'adulterio molto prima che venissero dati i Dieci Comandamenti. Infine, il Sabato sarà osservato nella nuova terra. Isaia 66:22, 23 dice: " Poiché come i nuovi cieli e la nuova terra che io farò sussisteranno stabili davanti a me», dice l'Eterno, ... " di sabato in sabato ogni carne verrà a prostrarsi davanti a me". Il Sabato è un dono speciale di Dio a tutta l'umanità. È inteso come una benedizione eterna per coloro che sono stati creati a Sua immagine. Fonte: www.sabbathtruth.com È legalistico, come dicono alcune persone, osservare il Sabato? Non era una “legge inchiodata alla croce” e resa obsoleta? Prima di rispondere a queste domande, diamo un'occhiata al significato della parola "legalistico". In senso biblico, significa cercare di guadagnarsi la salvezza con le proprie opere. La Bibbia ci dice in chiari termini: “Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, non per opere, perché nessuno si glori.” (Efesini 2:8, 9). Questo fatto è confermato molte volte nel Nuovo Testamento. Nessuno può guadagnarsi la salvezza, ed è inutile provarci. Ma osservare il Sabato, o uno qualsiasi degli altri Comandamenti di Dio, è un tentativo per guadagnarsi la salvezza? In realtà, è possibile osservare i Dieci Comandamenti con un atteggiamento scorretto, come fecero molti farisei ai tempi di Gesù. Erano orgogliosi di osservare la legge e credevano che ciò li rendesse giusti abbastanza da essere salvati: questo è legalismo. Ma, notate, non era l'osservanza dei Comandamenti ad essere legalismo, ma solo il loro atteggiamento ipocrita. Al contrario, coloro che hanno una relazione amorevole e speciale con il Signore sanno che i Comandamenti non possono salvarli; osservano i Suoi Comandamenti, tutti e dieci, per compiacerLo e contribuire a rendere il mondo un posto migliore. Consideriamo ora la seconda domanda. L'idea che la legge sia stata “inchiodata alla croce” viene da Colossesi 2:14: “Egli ha annientato il documento fatto di ordinamenti, che era contro di noi e che ci era nemico, e l'ha tolto di mezzo inchiodandolo alla croce”. Potrebbe questo versetto parlare dei Dieci Comandamenti? L'apostolo Paolo, che scrisse questo passaggio, chiarisce in altri versetti che la risposta è "no". Infatti, in tanti altri versetti fa di tutto per sottolineare l'importanza dell’osservanza della legge di Dio. Per esempio, scrive: "Perché non coloro che odono la legge sono giusti presso Dio, ma coloro che mettono in pratica la legge saranno giustificati" (Romani 2:13). E ancora, in Romani 3:31, leggiamo: “Annulliamo noi dunque la legge mediante la fede? Così non sia, anzi stabiliamo la legge”. Anche Giacomo scrive dell'importanza di obbedire alla legge di Dio (vedi Giacomo 1:22-25). Qual è allora il "documento fatto di ordinamenti" a cui si fa riferimento in Colossesi 2? Un altro versetto sullo stesso argomento chiarisce questo problema. “Avendo abolito nella sua carne l'inimicizia, la legge dei comandamenti fatta di prescrizioni” (Efesini 2:15, corsivo dell'autore). Le prescrizioni erano contenute nella legge di Mosè. La legge scritta a mano da Mosè doveva essere temporanea, mentre i Dieci Comandamenti, incisi sulla pietra dal dito di Dio stesso, dovevano durare per sempre. Infine, Gesù osservava il Santo Sabato. E proprio poche ore prima della Sua crocifissione, istruì i suoi discepoli dicendo: "Se mi amate, osservate i miei comandamenti" (Giovanni 14:15). Sembra che stesse per abolirli? Non potrebbe mai essere legalismo osservare i Dieci Comandamenti di Dio per amor Suo! Fonte www.Sabbathtruth.com Su concessione di Amazing Facts PERCHÉ osservare il Sabato? Qual è l'obiettivo del Sabato? Chi l’ha creato? Quando è stato creato e per chi? Quale giorno è il vero Sabato? Molti osservano il primo giorno della settimana, ossia la domenica. Quale autorità biblica hanno per fare questo? Alcuni osservano il settimo giorno, ossia il Sabato. Quale Scrittura hanno a sostegno di ciò? Eccovi i fatti relativi ad entrambi i giorni, com’è chiaramente affermato nella Parola di Dio:
Eccovi cento semplici fatti Biblici su questa questione, che mostrano inconfutabilmente che il settimo giorno è il Sabato del Signore sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento.* *Ristampato da un testo pubblicato dalla Review and Herald Publishing Association intorno all'anno 1885. del pastore Doug Batchelor Eccovi un fatto straordinario: il 18 maggio 1980, il Monte St. Helens, un vulcano attivo nello stato di Washington, eruttò, togliendo la vita a 57 persone, un numero da record. Una delle cronache più tragiche narra di un certo Harry R. Truman (non imparentato con l'ex presidente), che si rifiutò di evacuare la sua casa, preferendo invece negare testardamente i tanti segnali di pericolo. Per evitare di commettere lo stesso errore di Harry R. Truman, il Signore ci ha donato la Sua Parola profetica. Negli ultimi giorni della vita del Salvatore sulla terra, i Suoi discepoli gli chiesero: "Quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell'età presente?" (Matteo 24:3). Gesù, allora, procedette ad elencare i segni che avrebbero preannunciato il Suo ritorno alla "fine dei tempi". In base a questo ed altri versetti, vediamo che la Bibbia equipara la Seconda Venuta con la fine del mondo. Inoltre, "quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i santi angeli... tutte le genti saranno radunate davanti a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri" (25:31, 32). Questo versetto descrive il giudizio finale (vv. 33–46). Il ritorno di Cristo è il giorno più significativo per tutta la razza umana, perché rivela il destino ultimo di ogni persona, svelando chi riceverà la vita eterna e chi riceverà la morte eterna. Dio ha rivelato i segni particolari che conducono a quel giorno, perché ci vuole preparati per quel grande evento. Conoscerete probabilmente i segni di "guerre e di rumori di guerre" (24:6), "…carestie, pestilenze e terremoti in vari luoghi" (v.7), che tutti abbiamo visto aumentare, non solo nella nostra vita, ma con ancora maggiore intensità, negli ultimi due anni. Cristo li ha identificati come "l'inizio delle doglie di parto" (v.8). Ma la Scrittura menziona tanti altri segni, che stiamo per analizzare. Eccovi sette segni del tempo della fine che ci aiutano a prepararci per il giorno più importante della nostra vita e di tutta la storia umana. 1: L’ERA DELLA TECNOLOGIA Vi rendete conto che la radio, la televisione, i computer e Internet sono stati tutti realizzati solo nel 20° secolo? In un solo secolo e mezzo siamo passati dall'invenzione del telefono all'83% della popolazione mondiale che ha uno smartphone nella mano. Oppure prendete, ad esempio, il settore dei viaggi. Per seimila anni, il mezzo di trasporto pubblico più veloce è stato il cavallo. Oggi i viaggiatori possono fare il giro del mondo in pochissimi giorni. In pochi decenni, il mondo ha visto l'invenzione della ferrovia commerciale, dell'automobile prodotta in serie e degli aerei commerciali. I privati cittadini sono addirittura volati nello spazio! E qui non si tratta soltanto di benessere fisico; le varie informazioni sono facilmente accessibili ed a portata di mano. "Google" è un verbo nel dizionario. L'alba della tecnologia ha portato il consumatore ad ottenere ciò che voleva quando lo voleva; ha reso normale la gratificazione immediata. E non mostra l’intenzione di fermarsi. Ora la gente sta affondando i buchi neri della realtà virtuale, dell'intelligenza artificiale e delle criptovalute. Ma siete voi che utilizzate la tecnologia, oppure è la tecnologia che sta utilizzando voi? Possiamo vedere in questo segno un indizio della descrizione che Paolo fa degli uomini che vivranno in questi giorni: “uomini… intemperanti” (2 Timoteo 3:2,3), dominati “da varie passioni" (v.6)? Eppure, circa 2.500 anni fa, la Bibbia ha predetto che tutto questo sarebbe accaduto: "Molti andranno avanti e indietro e la conoscenza aumenterà" durante il "tempo della fine" (Daniele 12:4). 2: IL VANGELO A TUTTO IL MONDO Nel 2014, in quello che ritengo sia stato un eccezionale miracolo di Dio, Amazing Facts è diventato uno dei pochi, se non l’unico dei ministeri cristiani ai quali è stato concesso il permesso di tenere una completa serie evangelistica pubblica in Cina, fin dal 1949 quando i missionari furono espulsi. Con 1,4 miliardi di persone, il paese comunista ha la popolazione più numerosa del mondo. Alla fine dei nostri incontri, centinaia di persone sono state battezzate alla gloria di Dio e i DVD degli incontri hanno cominciato a proliferare in giro per tutto il Paese. E non è solo Amazing Facts; ovunque i ministeri missionari hanno assunto il grande incarico di andare "per tutto il mondo" e di predicare “l'evangelo ad ogni creatura" (Marco 16:15). È interessante notare che questo segno della fine è stato condizionato da un altro: l'ascesa della tecnologia. Ci sono quelli, il cui unico modo di conoscere il Vangelo è attraverso un sito web. I satelliti possono ora trasmettere la luce delle verità di Dio fin nelle singole case. Tramite Internet, la televisione, il satellite, la radio,la stampa e il passaparola, il messaggio raggiunge ogni angolo del globo. Questo è, in realtà, il segno che innesca la Seconda Venuta. La Bibbia ci dice che quando ogni persona vivente avrà avuto l'opportunità di ascoltare il vangelo, quando "questo evangelo del regno sarà predicato in tutto il mondo ...allora verrà la fine" (Matteo 24:14). Notate questa importante distinzione: Cristo verrà quando a tutti nel mondo sarà stato presentato l’Evangelo, non quando tutti lo avranno accettato. La risposta al Vangelo, indipendentemente se per accettarlo o per opporvisi, è determinata dal libero arbitrio del singolo individuo. 3: LA CRISI AMBIENTALE Il 13 maggio 2021, si è formato l'iceberg più grande del mondo, quando si è staccato dalla piattaforma glaciale Ronne, in Antartide. L'A-76, come è stato chiamato, è di ben 4.325 km quadrati. Senz’altro la Terra sta cambiando. Mentre la scienza attribuisce la crisi ambientale a fattori quali il riscaldamento globale, la perdita di biodiversità o l'inquinamento, la Bibbia spiega la radice del problema come un altro segno della fine: nella sua visione del giudizio finale, il profeta Isaia scrisse: "La terra è profanata sotto i suoi abitanti, perché essi hanno trasgredito le leggi, hanno cambiato lo statuto, hanno infranto il patto eterno. Perciò una maledizione ha divorato la terra e i suoi abitanti sono desolati" (Isaia 24:5, 6). Inoltre, nella sua visione della fine dei tempi, l'apostolo Giovanni sentì proclamare dal cielo che Dio avrebbe distrutto "quelli che distruggono la terra” (Apocalisse 11:18). La terra sta crollando perché l'umanità ha costantemente infranto la legge di Dio. Potrebbe arrivare il giorno in cui il diavolo distorcerà questo ragionamento per convincere la maggior parte del mondo a seguire una legge di Dio contraffatta. Nel 2015 papa Francesco ha pubblicato la sua seconda enciclica, intitolata “Laudato si'”, ampiamente considerata come l'opera del pontefice che tratta di protezione dell'ambiente. Questo tema, infatti, è stato definito come la “pietra angolare del suo pontificato”. Francesco è stato determinante nel trasformare il cambiamento climatico in un movimento globale, e gran parte dei suoi sforzi sono volti ad unire la Chiesa e lo Stato sotto la sua bandiera. In nessun’altra epoca nella storia della Terra, una Chiesa è stata così appassionata di ambientalismo. Sebbene non ci sia data la licenza di trattare il nostro pianeta come spazzatura, c'è il pericolo di scegliere l'ambientalismo come proprio vangelo. Il fatto è che non possiamo salvare il mondo con pannelli solari, turbine eoliche o auto ibride. "Il giorno del Signore verrà come un ladro di notte; in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi si dissolveranno consumati dal calore e la terra e le opere che sono in essa saranno arse" (2 Pietro 3:10). È Cristo che salverà il mondo. Infine, il Salvatore creerà «nuovi cieli e nuova terra» (Isaia 65:17), riportando la terra alla perfezione. 4: NEGAZIONE DELLA SECONDA VENUTA Parlando della Seconda Venuta, l'apostolo Paolo affermò: "Poiché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. Quando infatti diranno: «Pace e sicurezza», allora una subitanea rovina cadrà loro addosso" (1 Tessalonicesi 5:3). Sapete cosa impedisce il ritorno di Cristo? Il momento, in cui si bramano "pace e sicurezza", in cui si amano agio e comodità a spese della verità - è allora che il ritorno di Cristo diventa un fastidio, un qualcosa da evitare o addirittura sarà considerato un sogno irrealizzabile. Le persone non vogliono sentirne parlare perché amano il modo in cui stanno le cose; non vogliono che le cose cambino. Prendete la pandemia di COVID-19. Praticamente dall'oggi al domani, il mondo intero è stato contagiato; il nostro modo di vivere è cambiato radicalmente. Gli studiosi delle profezie bibliche lo identificarono facilmente come un segno della fine, una delle “pestilenze” (Matteo 24:7). Ma quanti non vedevano l'ora che si riaprissero i bar e le discoteche? Quanti hanno passato le loro ore senza lavoro a guardare il loro programma televisivo preferito? Quanti erano ansiosi di tornare alle loro comodità piuttosto che reagire all'allarme suonante? Così facendo, fanno della Seconda Venuta solo una favola. Il diavolo ha modi e più per distrarci con la monotonia della vita quotidiana. Stai cadendo nelle sue tentazioni? 5: FALSI CRISTI Avete notato che uno dei motivi per cui le persone negano così prontamente la Seconda Venuta, è la crescente quantità di falsi allarmi negli ultimi anni? Diversi ministri famosi hanno fissato delle date specifiche per il ritorno di Cristo solo per sensazionalismo, minando la fede di migliaia di persone. Ci sono così tante persone che hanno affermato di essere Gesù che Wikipedia ne ha perfino compilato una pagina! Questo ha anche un senso più ampio. Quante religioni sono sorte, in conflitto con il Cristianesimo, professando le loro proprie dottrine come via per la salvezza? Alcune fonti affermano che oggi esistono più di 4.000 religioni. Tra queste ci sono la Wicca, un tipo di stregoneria fondata nel 1954, e la New Age, un movimento intriso di misticismo, nato negli anni '70. Quando Gesù ha avvertito i suoi discepoli riguardo i segni dei tempi, ha menzionato questo specifico inganno più di ogni altro: • Fate attenzione che nessuno vi inganni. Perché molti verranno nel mio nome, dicendo: “Io sono il Cristo” e molti saranno ingannati (vv. 4, 5); • E sorgeranno molti falsi profeti, e ne sedurranno molti (v. 11); • Allora se qualcuno vi dice: "Ecco, il Cristo è qui", oppure "È là", non gli credete. Perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e miracoli tanto da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti (vv. 23, 24). Pensate che questo possa essere stato un segno importante per Gesù? Il nostro Signore sapeva anche dell'ultimo falso Cristo che si manifesterà negli ultimi giorni: l'Anticristo. L'apostolo Giovanni disse: "Fanciulli, è l'ultima ora. E, come avete udito, l'anticristo deve venire, e fin da ora sono sorti molti anticristi; da questo conosciamo che è l'ultima ora" (1 Giovanni 2:18). Paolo aggiunse: “Nessuno v'inganni in alcuna maniera, perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e prima che sia manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio” (2 Tessalonicesi 2:3, 4). Il “Giorno” a cui ci si riferisce è “il giorno del Signore”, la Seconda Venuta. L'Anticristo in realtà ingannerà le persone facendo loro credere di essere il Dio della Bibbia, "il solo vero Dio" (Giovanni 17:3). Infatti, la Scrittura ci dice che "Satana stesso si trasforma in angelo di luce" (2 Corinzi 11:14). Sebbene ci siano molti falsi cristi e falsi profeti anche in altre religioni, è in particolare nel cristianesimo contraffatto che esso diventerà centrale negli ultimi tempi. 6: AUMENTO DEL SOPRANNATURALE Un altro segno dei tempi è l'opera specifica, di quei falsi cristi e di questi falsi profeti. Abbiamo già appreso che “sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi tanto da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti" (Matteo 24:24). "Segni e prodigi" è un altro nome per i miracoli, eventi inspiegabili al di fuori delle leggi della natura. La Bibbia ci insegna alcuni fatti significativi sui miracoli. Quando Dio stava per liberare il suo popolo dalla schiavitù, disse a Mosè e ad Aaronne: "Io... moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese d'Egitto" (Esodo 7:3). Dio predisse che il sovrano d'Egitto, il Faraone, li avrebbe sfidati: "Fate un prodigio" (v. 9). Tutto è successo proprio come aveva detto Dio. Quando il Faraone sfidò Mosè e Aaronne, il miracolo compiuto da Aaronne, con il potere di Dio, fu di gettare “il suo bastone davanti al Faraone e davanti ai suoi servitori, ed esso diventò un serpente" (v. 10). Subito dopo, tuttavia, il faraone ordinò ai “saggi e agli stregoni”, noti come “i maghi d'Egitto”, di imitare il miracolo di Aaronne; e “i maghi d'Egitto con le loro arti occulte fecero anch'essi la stessa cosa" (v. 11). Vedete, i miracoli non provengono sempre da Dio, possono anche essere contraffazioni di Satana. E nonostante i maghi del Faraone non siano presenti oggi, i loro equivalenti sì. Ci sono sensitivi, medium e yogi. Ci sono investigatori del paranormale, ufologi e guaritori spirituali. Ci sono seguaci di Wicca e New Age, persino streghe "cristiane"! La stregoneria è oggi un'industria multimiliardaria. Possono avere etichette diverse a seconda delle persone con cui entrano in contatto - fantasmi, alieni, reincarnazioni o persino professarsi angeli - ma la Bibbia rivela l'unica fonte di questi tipi di segni e prodigi: "Essi infatti sono spiriti di demoni che fanno prodigi" (Apocalisse 16:14). Avete letto bene: le manifestazioni soprannaturali che accompagnano i falsi cristi e i falsi profeti degli ultimi giorni sono demoni. In effetti, il falso profeta della fine dei tempi è noto anche come la bestia (19:20), che convince il mondo intero, con i suoi segni e prodigi, a perseguitare tutti coloro che adorano Dio (13:13-15). 7: MANCANZA D’AMORE Gesù predisse: "Perché l'iniquità sarà moltiplicata, l'amore di molti si raffredderà" (Matteo 24:12). E Paolo avvertì: "Negli ultimi giorni verranno tempi difficili, perché gli uomini saranno amanti di se stessi, ...amanti dei piaceri invece che amanti di Dio" (2 Timoteo 3: 1, 2, 4). Forse questo segno dei tempi, più di ogni altro, è diventato chiaro per i Cristiani di questa generazione. Tra il 1870 e il 1970, il tasso di divorzi in Nord America è quadruplicato. Dalla cultura del boicottaggio ai crimini d'odio, la società di oggi ha messo in chiaro che sta promuovendo la divisione, il disprezzo e il permissivismo. Ci sono dei Cristiani professanti che credono che i social media diano loro la licenza di bullizzare, di fare pettegolezzi e di sminuire. Sicuramente è facile amare qualcuno che ricambia il tuo amore, ma cosa si può dire di coloro che non ti trattano bene, che non sono poi così simpatici o rispetto ai quali hai opinioni diverse? Il vero amore si sta dissolvendo sul serio - e le cose stanno peggiorando. Come è stato già detto, la Bibbia predice una terribile persecuzione contro il popolo di Dio: "affinché l'immagine della bestia parlasse, e di far sì che tutti coloro che non adoravano l'immagine della bestia fossero uccisi" (Apocalisse 13:15). In effetti, questo odio estremo non farà che intensificarsi fino a quando la Seconda Venuta non gli porrà fine. Gesù disse: "Anzi l'ora viene che chiunque vi ucciderà penserà di rendere un servizio a Dio" (Giovanni 16:2). SIETE PRONTI? Guardate questi sette segni. Insieme, dipingono un ritratto straordinariamente accurato della situazione del mondo attuale. In modo affascinante, rivelano anche la battaglia che Satana sta conducendo contro Cristo. Si noti che gran parte di ciò che i segni evidenziano sono le menzogne e le distrazioni. Il diavolo sta organizzando una travolgente offensiva per distogliere i cuori delle persone dal loro Creatore. Ma mentre gli stratagemmi del diavolo procedono da ogni direzione, si noti che c'è un segno che non cambia mai e non fallisce mai. È la retta e dritta via di Dio verso la salvezza; questo è il Vangelo per il mondo. Quindi, la vera domanda non è se la Seconda Venuta sia vicina, ma: accetterai la verità dell’Evangelo nel breve tempo che ci separa dal ritorno di Cristo? Il modo in cui una persona risponde a questi segni dei tempi indica anche l’esito che avrà nel giudizio finale. Il Salvatore ti incarica: "Perciò anche voi siate pronti, perché nell'ora che non pensate, il Figlio dell'uomo verrà" (Matteo 24:44). L’esatto "giorno ed ora" (v. 36) del ritorno di Cristo ci è nascosto, ma questi segni ci lasciano senza scusanti. Non ripetiamo l'errore di Harry R. Truman. Cristo disse: "Ecco, io vengo presto e il mio premio è con me, per rendere ad ognuno secondo le opere che egli ha fatto" (Apocalisse 22:12). "Ecco, io vengo presto" (vv. 7-20) — Lo ripeté tre volte nell'ultimo capitolo dell'ultimo libro della Bibbia. Pensi che i segni della Sua venuta possano essere importanti? Attraverso questi segni, Egli ci sta dicendo: "Fai attenzione!" In quell'ultimo giorno, Cristo avrà già stabilito la Sua ricompensa per te, la vita eterna o la morte eterna. Il tempo per scegliere quella ricompensa è ora: "Ecco ora il giorno della salvezza" ( 2 Corinzi 6:2); "è ormai ora che ci svegliamo dal sonno, poiché la salvezza ci è ora più vicina di quando credemmo" (Romani 13:11). Ecco perché Dio ci ha dato questi segni, in modo da essere pronti, da poter scegliere chiaramente tra la salvezza e la distruzione. Ora è il momento di esaminare te stesso onestamente. Sei pronto ad incontrare il tuo Salvatore? Gli hai dato l’opportunità di entrare e di scrivere la Sua legge nel tuo cuore? Se dovesse venire domani, lo vorresti davvero? Se la risposta ad una di queste domande è “no”, ti esorto a fare di questo brano la tua preghiera quotidiana: "Investigami, o Dio, e conosci il mio cuore; provami e conosci i miei pensieri; e vedi se vi è in me alcuna via iniqua, e guidami per la via eterna" (Salmi 139:23, 24). Io voglio far parte del rimanente di Dio degli ultimi giorni; voglio proclamare il Vangelo eterno fino ai confini della Terra e annunciare quel grande e tremendo giorno del Signore. E tu? Fonte: https://www.amazingfacts.org/news-and-features/inside-report/magazine/id/27600/t/seven-signs-of-jesus--soon-return Il quarto comandamento dice: "Ricordati del giorno di Sabato per santificarlo." (Esodo 20:8). Dopo aver riconosciuto il Sabato, la successiva domanda logica è: "Come lo santifico?" Siate semplici Su quanti dei dieci comandamenti hai avuto modo di discutere con i tuoi amici? Probabilmente non tanti! Dio è piuttosto chiaro. Allora perché abbiamo reso il quarto comandamento così complicato? Per migliaia di anni, l'uomo interpretava il Sabato a modo suo. Quando Gesù cominciò il Suo ministero, i Farisei avevano centinaia di regolamenti riguardanti il Sabato, così come anche centinaia di scappatoie per raggirarli. Erano così legati alle loro tradizioni culturali che, quando Dio arrivò in mezzo a loro, insegnando e facendo i miracoli, negarono la Sua divinità in quanto non rispettava ciò che dettavano le loro tradizioni culturali. E noi? Siamo legati alle tradizioni culturali? Principi di studio della Bibbia Per imparare ciò che dice Dio su di un argomento, dobbiamo cercare di mettere da parte tutto ciò che abbiamo appreso precedentemente su quell'argomento. Per quelli di noi che sono cresciuti come cristiani, è difficile da fare! Ma avviciniamoci a Dio con il cuore aperto e chiediamoGli di guidarci. Due principi generali governano lo studio di qualsiasi argomento biblico: 1. Se cerchi sinceramente la volontà di Dio, la troverai. Lascia che la tua preghiera sia come quella di Davide: “Manda la tua luce e la tua verità, lascia che mi guidino; mi conducano al tuo monte santo, al luogo dove tu abiti” (Salmi 43:3), e Dio manterrà fede alla sua promessa: “Beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia, perché essi saranno saziati” (Matteo 5:6). 2. Qualunque cosa tu faccia, deve scaturire dalla tua relazione di fede con Gesù. “Tutto ciò che non viene da fede è peccato” (Romani 14:23). In qualsiasi aspetto della nostra vita, il problema è l'atteggiamento, sia esso di sottomissione che di ribellione contro l'autorità di Dio. Le nostre scelte devono essere il risultato della nostra umile richiesta della guida di Dio. Se c'è qualche segno di ribellione, riluttanza o risentimento nel nostro atteggiamento, Dio non si compiace delle nostre azioni e sicuramente non riceveremo alcun merito da esse. Potremmo fare la cosa "giusta" ma avere l'atteggiamento sbagliato al riguardo. Questo approccio è comunque sbagliato agli occhi di Dio. Allo stesso modo, potremmo fare la cosa "sbagliata", ma avere l'atteggiamento giusto ed essere benedetti da Dio. “Ma al punto in cui siamo arrivati, camminiamo secondo la stessa regola di condotta in pieno accordo” (Filippesi 3:16). A cosa serve chiedere la guida di Dio per poi rifiutarsi di seguirla? Come onorare il Sabato? Il Sabato viene menzionato molte volte sia nell'Antico che nel Nuovo Testamento. Ma da uno studio approfondito di ogni riferimento, possiamo trovare solo alcuni dettagli su cosa fare o non fare di Sabato, tutti riferiti ad una cultura molto diversa dalla nostra. La mancanza di istruzioni esplicite da parte di Dio può essere frustrante. Come facciamo a sapere se rispettiamo il Sabato nel modo "giusto"? Dobbiamo usare il nostro intelletto, guidato dalla Sua Parola e dal nostro rapporto con Lui, per determinare i principi alla base delle Sue istruzioni. In realtà l'unica istruzione scritta "nero su bianco" sul Sabato è di non fare alcun lavoro. «Lavorerai sei giorni e in essi farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è sabato, sacro all'Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che è dentro alle tue porte» (Esodo 20:9,10). Dio ha chiarito che l'intera famiglia dovrebbe avere l'opportunità di essere rigenerata da un riposo Sabbatico. Molti si chiedono allora, e giustamente, cosa si intende per lavoro? Oltre ovviamente ad andare sul tuo posto di lavoro e cercare di guadagnarti da vivere; che dire del lavorare in giardino? dei lavori domestici? della preparazione dei pasti? del fare sforzi fisici, come il trekking, il nuoto o l'arrampicata su roccia? La risposta a queste domande è meno chiara, ma i principi sembrano essere:
Sebbene le Scritture non lo sostengano con tanti versetti, alcuni sono benedetti nell’utilizzare il venerdì per prepararsi al Sabato: pulendo casa, facendo la spesa, persino preparando alcuni pasti in anticipo. In questo modo, quando inizia il Sabato, tutte le faccende domestiche sono state già fatte e possono tirare un respiro di sollievo e concedersi completamente un giorno di riposo. D'altro canto, porsi questo come obiettivo obbligatorio può rendere il venerdì così pieno di impegni da farlo diventare un peso! A volte un atto di fede si manifesta lasciando che alcune di queste cose aspettino fino alla domenica. Vale la pena notare che Dio non si è riposato alla fine della creazione perché era stanco. Isaia ci dice: “il Creatore dei confini della terra, non si affatica e non si stanca, la sua intelligenza è imperscrutabile” (Isaia 40:28). Una trappola in cui cadono molti seguaci del Sabato ben intenzionati è quella di lavorare troppo per tutta la settimana e poi crollare sfiniti nel pomeriggio del Sabato! Forse trarremmo maggior beneficio dal Sabato se mantenessimo il pensiero sul riposo sabbatico per tutta la settimana, al fine di ottenere un adeguato riposo ogni giorno in modo tale da poter godere meglio dei benefici della comunione con il nostro Creatore e con i fratelli di fede nel settimo giorno. Questo stile di vita col riposo sabbatico dimostra anche la nostra fiducia nella capacità di Dio di provvedere ai nostri bisogni materiali. In Levitico 23:3, Dio disse agli Israeliti che il Sabato era un giorno "di santa convocazione". Sia Gesù (Luca 4:16) che gli apostoli (Atti 13:13, 14; 13:42-44; 16:13; 17:2; 18:4) avevano l'abitudine di andare in sinagoga o di adorare insieme il Sabato. La Chiesa è un'opportunità per adorare Dio in un luogo destinato al culto, per conoscerLo meglio attraverso lo studio della Sua Parola e per ricevere incoraggiamento da una comunità di fratelli credenti. Paolo esortava: “… non abbandonando il radunarsi assieme come alcuni hanno l'abitudine di fare, ma esortandoci a vicenda, tanto più che vedete approssimarsi il giorno” (Ebrei 10:24-25). Come i Farisei, alcuni hanno creato degli elenchi moderni di cose da fare e da non fare il Sabato. E siamo sinceri: una lista sembra molto allettante perché poi non dobbiamo pensarci più! Non solo, ma più rigorosa è la mia lista, più mi sento moralista quando la paragono alla tua. Inoltre, si è tentati di trarre conclusioni sull’osservanza del Sabato e dire: "Questo è il modo in cui lo farò per sempre". Ed ancora una volta, non devo pensarci più. Ma Dio ci ha dato la capacità di pensare e ragionare, e dovremmo farlo sempre, sforzandoci di imparare di più dalla Sua volontà. Quando si tratta dell'osservanza del Sabato, fai ciò che Dio ti dice di fare. Cerca una relazione personale con Lui e fai attenzione a non cadere inconsapevolmente nell'abitudine e nelle tradizioni culturali. Un ultimo aspetto sull’osservanza del Sabato: poiché le istruzioni bibliche su come onorare il Sabato sono un po' "sfocate", la comprensione del tuo prossimo potrebbe essere diversa dalla tua. Scommetto che non vuoi sforzarti di comprendere la sua interpretazione. “Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa è la legge ed i profeti” (Matteo 7:12). Ama il tuo prossimo, incoraggialo nel suo cammino con il nostro Creatore e confida nel fatto che Dio parli al suo cuore come parla al tuo. - Emily Thomsen Fonte:https://www.sabbathtruth.com/ Poiché la legge è spirituale, non si può sfuggire al fatto che il santo Sabato sia un'istituzione spirituale. Era un giorno di "santa convocazione" (Levitico 23:3). La gioia che caratterizzava questo giorno è espressa da Davide nel Salmo 42:4; “Ricordando queste cose, dentro di me, do libero sfogo all'anima mia, perché solevo andare con la folla, guidandola alla casa di Dio, in mezzo ai canti di gioia e di lode di una moltitudine in festa.” Il fatto che il Sabato doveva essere dedicato interamente al Signore, e che doveva essere vissuto come un giorno di gioia e di lode, dimostra come le disposizioni contenute nel quarto comandamento hanno contribuito maggiormente a rendere l'uomo spirituale, rispetto a qualsiasi altro dei comandamenti del decalogo. Per sottrarre all'uomo i benefici spirituali del Sabato, il nemico ha sempre cercato di indurre l'uomo a profanare il giorno del Sabato. “Che cos’è questo male che fate profanando il giorno del Sabato?" (Neemia 13:17). Profanare il giorno di Sabato era, agli occhi del Signore, una cosa malvagia. L’idea che il Sabato sia un'istituzione spirituale viene perfettamente espressa in Isaia 58:13,14: “Se tu trattieni il piede dal violare il Sabato, dal fare i tuoi affari nel mio santo giorno, se chiami il Sabato delizia, il giorno santo dell'Eterno, degno di onore, se lo onori astenendoti dai tuoi viaggi, dallo sbrigare i tuoi affari e dal parlare dei tuoi problemi, allora troverai il tuo diletto nell'Eterno." Il Sabato doveva essere sempre un momento di rigenerazione, in cui gli uomini erano in un stato particolare per trovare la delizia nel Signore. Un versetto contenuto nel Libro degli Atti spiega i benefici spirituali che il Signore intendeva che il Sabato potesse portare a coloro che lo osservano in spirito: "Il giorno di Sabato andammo fuori città lungo il fiume, dove era il luogo ordinario della preghiera; e, una volta seduti, parlavamo alle donne che erano là radunate” (Atti 16:13). Possiamo dedurre da questa affermazione che, come ai tempi dell'Antico Testamento, così anche all’epoca dell'apostolo Paolo, il Sabato era un giorno di riunione per la preghiera e l'adorazione. A sostegno di questo pensiero, leggiamo che “I Gentili chiesero ai Giudei, usciti dalla Sinagoga, che il Sabato seguente fossero loro proposte le stesse cose.” Paolo accettò, "e il Sabato successivo quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola di Dio." (Atti 13:42-44). Ne deriva dunque che al tempo degli apostoli, il Sabato era considerato come il giorno per riunirsi "per ascoltare la parola di Dio.” Il Sabato è il giorno stabilito dal Signore per mettere da parte tutti i pensieri e le attività di natura mondana e per riunirsi ad ascoltare la Parola di Dio. Così, quando Paolo disse: "La legge è spirituale", incluse l'istituzione del Sabato, che doveva essere dedicata esclusivamente alle cose spirituali. Ci poniamo dunque la seguente domanda: Quell’incontro, in cui quasi tutta la città si riuniva per ascoltare la Parola di Dio, aveva forse un "valore intrinseco” per le persone presenti? Qui ritroviamo - e non c’è ombra di dubbio - che fu fatto lo stesso uso del Sabato ai tempi del Nuovo Testamento come lo era, precedentemente all’epoca degli antichi profeti. I riferimenti del Nuovo Testamento sono chiari e semplici come quelli che abbiamo citato dall'Antico. L'istituzione e il suo scopo continuarono. In realtà non era il riposo del Sabato, bensì l’insieme delle regole create dall'uomo su come doveva essere rispettato, il vero giogo della schiavitù. Per coloro che non sono informati, certe accuse al giorno del Sabato tendono a generare sentimenti di disprezzo e noncuranza, e questo è proprio ciò che Satana desidera. Ma è la volontà del Signore che noi chiamiamo il Sabato una delizia. La parola “delizia", come viene usata in questo contesto, suggerisce qualcosa che porta gioia spirituale e felicità. Stando così le cose, quanto deve dispiacere al Signore sentire che il giorno del Sabato venga sminuito, criticato e respinto! Tratto da “La legge e il Sabato”, di Allen Walker, p.57,58 https://www.sabbathtruth.com/ Il Sabato è stato cambiato dal settimo giorno della settimana al primo? Beh, sì e no. Occupiamoci prima dei “no". Dio, “presso il quale non vi è mutamento né ombra di rivolgimento" (Giacomo 1:17), non cambia (Malachia 3:6). Gli Israeliti ricevettero due leggi da Mosè: la legge di Mosè, quella delle ordinanze e delle cerimonie; e la Legge di Dio, racchiusa nei Dieci Comandamenti, che è un'espressione del carattere di Dio. Se Dio non cambia, non cambierà nemmeno la Sua Legge. "Io non violerò il mio patto, e non muterò le parole che sono uscite dalla mia bocca”. (Salmo 89:34). “Ho compreso che tutto ciò che Dio fa è per sempre; non vi si può aggiungere nulla e non vi si può togliere nulla" (Ecclesiaste 3:14). "Le opere delle sue mani sono verità e giustizia; tutti i suoi comandamenti sono fermi. Essi sono stabili in eterno per sempre, fatti con verità e rettitudine" (Salmo 111:7, 8). Dio diede la Sua Legge agli Israeliti sul monte Sinai. Tra tuoni e fulmini, una spessa nuvola coprì la montagna e si udì un fortissimo suono di tromba. Il fumo riecheggiava come da una fornace e tutta la montagna tremava mentre il suono della tromba diventava sempre più forte. Mosè condusse il popolo fuori dall'accampamento per farlo incontrare con Dio, e tutti tremavano. Allora Dio parlò. (Esodo 19:16-19, 20:1). Se questa Legge dovesse essere cambiata, sarebbe ragionevole aspettarsi che Dio stesso l’annunci, dandone spiegazioni per la sua modifica, con tanto di cerimoniale. Tuttavia non c'è alcuna indicazione nelle Sacre Scritture di tale annuncio. E per quanto riguarda il Nuovo Testamento? Nel Nuovo Testamento, il settimo giorno della settimana è chiamato Sabato; è menzionato 58 volte. Il primo giorno della settimana è menzionato otto volte. È semplicemente chiamato il primo giorno della settimana, ed è sempre differenziato dal Sabato. Questo di per sé è la prova della continua validità del Sabato quale settimo giorno. Gli evangelisti riportano di Gesù e gli apostoli che vanno alla sinagoga di Sabato come loro "consuetudine" (Luca 4:16 ). Gesù disse: "Ho osservato i comandamenti del Padre mio" (Giovanni 15:10). Le donne che andarono ad ungere il Suo corpo dopo la Sua morte "riposarono di Sabato secondo il comandamento" (Luca 23:56). Quasi tutti gli episodi riportati nelle predicazioni degli apostoli si sono verificati nel settimo giorno del Sabato. Di tutte le accuse che gli Ebrei mossero agli apostoli, mai una volta li accusarono di infrangere il Sabato. Alcuni insegnano che dopo la morte e la risurrezione di Cristo, la legge dell'Antico Testamento fu abolita e un nuovo patto prese il suo posto. Ma Gesù stesso disse: "Non pensiate che io sia venuto ad abrogare la Legge o i Profeti. Non sono venuto per abrogare, ma per portare a compimento. Perché in verità vi dico, finché il cielo e la terra, non passeranno, neppure una sola parola o un solo titolo della legge passerà prima che tutto sia compiuto" (Matteo 5:17, 18). La legge di Mosè, che prefigurava il sacrificio di Cristo, è stata effettivamente resa irrilevante, ma Paolo sostiene che la Legge di Dio deve essere osservata, anche se ora viviamo sotto la grazia. “Annulliamo noi dunque la legge per mezzo della fede? Così non sia; anzi, stabiliamo la legge" (Romani 3:31). Come è successo… Eppure, per quasi 2000 anni, milioni di cristiani hanno osservato il culto domenicale. Per cui il Sabato è passato dal settimo al primo giorno della settimana? Prendiamo in considerazione i "sì" ora. "Il Figlio dell'Uomo è Signore anche del Sabato" (Luca 6:5). Qui Gesù ha rivendicato la Sua pretesa e ha proibito a chiunque di interferire con il Sabato. Eppure sapeva che ci sarebbe stato qualcuno che avrebbe rivendicato il potere di cambiare la Legge di Dio. Attraverso Daniele mise in guardia della presenza di un tale uomo. Descrivendo “la forza del piccolo corno " (Daniele 7:8), Daniele dice: "Egli parlerà contro l'Altissimo e perseguiterà i suoi santi e cercherà di modificare i tempi e le leggi" (Daniele 7:25). Paolo fece una simile previsione: "Non permettete che nessuno vi inganni in alcun modo, perché quel giorno non arriverà se prima non sia venuta l’apostasia e prima che sia manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione. L’avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio, o è oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mettendo in mostra sé stesso e proclamando di essere Dio." (2 Tessalonicesi 2:3, 4, 7). Paolo avvertì che questo sacrilegio era già in atto, e che non sarebbe venuto da un'influenza esterna, bensì dall’interno della stessa chiesa (2 Tessalonicesi 2:7, Atti 20:28-30). Come era prevedibile, non molto tempo dopo Paolo, l'apostasia apparve nella chiesa. Circa 100 anni prima del cristianesimo, gli egiziani, cultori del Dio Mitra, introdussero nell' impero romano la festa della domenica, dedicata all'adorazione del sole. Successivamente, mentre il cristianesimo si stava sviluppando, i capi della chiesa desideravano aumentare il numero di fedeli nella chiesa. Per cui, al fine di rendere il vangelo più attraente per i non cristiani, si incorporarono le usanze pagane nelle cerimonie della chiesa. L'usanza del culto domenicale fu accolta con favore dai cristiani desiderosi di distinguersi dagli ebrei, perché li detestavano a causa del loro rifiuto del Salvatore. Il primo giorno della settimana incominciò ad essere dunque riconosciuto come una festa sia religiosa che civile. Alla fine del II secolo, i cristiani consideravano peccato lavorare la domenica. Costantino, l’imperatore romano, ex seguace del culto del dio sole, si convertì al cristianesimo, anche se le sue successive azioni rivelano che la "conversione" fu dettata più da una mossa politica che da un cambiamento interiore del cuore. Costantino si nominò vescovo della Chiesa cattolica e promulgò la prima legge civile riguardante l'osservanza della domenica nel 321 d.C. Nel giorno venerabile del sole il magistrato e la gente che risiede in città riposano e lasciano chiuse tutte le botteghe. Nella campagna tuttavia, le persone impegnate nel lavoro agricolo possono liberamente e legittimamente continuare le loro attività; poiché spesso accade che un altro giorno non sia così adatto per la coltivazione di grano o dei vigneti; per paura di trascurare il momento buono per tali attività, la magnificenza del cielo dovrebbe essere messa da parte. - Storia della Chiesa cristiana di Schaff, vol. III, cap. 75. Si noti che la legge di Costantino non menzionava nemmeno il Sabato, ma si riferiva al giorno di riposo obbligatorio come "il venerabile giorno del sole." E quanto lui fosse generoso nel permettere alla gente di osservarlo come era più conveniente. Questo contrasta con il comando di Dio di osservare il Sabato "anche durante la stagione dell'aratura e del raccolto" (Esodo 34:21). Forse anche i capi della chiesa notarono questa eccessiva indulgenza, poiché solo quattro anni più tardi, nel 325 d.C. Papa Silvestro nominò ufficialmente la domenica "il giorno del Signore", e nel 338 d. C. Eusebio, vescovo di corte di Costantino, scrisse: “Tutto ciò che si era in dovere di fare il Sabato (il settimo giorno della settimana) noi (Costantino, Eusebio e altri vescovi) l’abbiamo trasferito al Giorno del Signore (il primo giorno della settimana) poiché ritenuto più adatto ad esso." Invece di condurre vite umili di sacrificio guidate dagli apostoli, i capi della chiesa ora si elevarono al posto di Dio. "Questo è lo spirito dell'anticristo, che come avete sentito, deve venire e ora è già nel mondo" (1 Giovanni 4:3). Il Catechismo Richiamate alla memoria la cerimonia con la quale Dio fece conoscere la Sua Legge, contenente la benedizione del Sabato quale settimo giorno della settimana, secondo la quale tutta l'umanità deve essere giudicata. Questo contrasta enormemente con una sorta di anticlimax inatteso e inosservato, con cui la chiesa ha gradualmente adottato la domenica per ordine di imperatori "cristiani" e di vescovi romani. E questi ammettono liberamente di aver apportato il cambiamento dal Sabato alla Domenica. Nella Catechesi della Conversione della Dottrina Cattolica si legge: D. Qual è il giorno il giorno del riposo? R. Sabato è il giorno del riposo D. Perché osserviamo la Domenica invece che il Sabato? R. Osserviamo la Domenica invece del Sabato perché la Chiesa Cattolica, nel Concilio di Laodicea, (336 d.C.) ha trasferito la solennità del giorno del riposo dal Sabato alla Domenica D. Perché la Chiesa cattolica ha sostituito la Domenica al Sabato? R. La Chiesa ha sostituito la Domenica al Sabato, perché Cristo è risorto dalla morte di Domenica, e lo Spirito Santo è disceso sugli apostoli di Domenica. D. Con quale autorità la Chiesa ha sostituito la Domenica al Sabato? R. La Chiesa ha sostituito la Domenica al Sabato con la pienezza del potere divino che Gesù Cristo le ha conferito! Tratto da : -Rev. Peter Geiermann, C.SS.R., (1946), pag. 50 Nel Cattolico Cristiano Istruito, D. La Chiesa [Cattolica] ha il potere di apportare modifiche ai comandamenti di Dio? R. ... Al posto del settimo giorno, e di altre feste stabilite dalla vecchia legge, la chiesa ha stabilito le Domeniche e i giorni santi da destinare per la celebrazione di Dio; e ora noi dobbiamo rispettarli, come conseguenza del comandamento di Dio, in sostituzione all’antico Sabato. Tratto da: -Il cristiano cattolico istruito nei sacramenti, sacrifici, cerimonie e osservanze della Chiesa, attraverso Domande e risposte, RT Rev. Dr. Challoner, p. 204. In un Compendio della Dottrina Cristiana, D. Come dimostri che la chiesa ha il potere di comandare feste e giorni santi? R. Con l'atto stesso di modificare il Sabato in Domenica, cosa che i Protestanti acconsentono; per cui si contraddicono in maniera ingenua, in quanto osservano con rigore la Domenica, e al tempo stesso infrangono la maggior parte delle altre feste comandate dalla stessa chiesa. D. Come lo dimostri? R. Perché osservando la Domenica, essi da un lato riconoscono il potere della Chiesa di proclamare le festività, e di comandare sotto il peccato; ma non rispettando il resto delle feste imposte dalla stessa, essi rinnegano nuovamente, di fatto, lo stesso potere. Tratto da: -Rev. Henry Tuberville, D.D. (R.C.), (1833), pagina 58. In una catechesi dottrinale, D. Avete qualche altro modo di dimostrare che la Chiesa ha il potere di istituire di regola le festività? R. Se non avesse tale potere, non avrebbe potuto fare ciò con cui tutte le persone religiose di oggi concordano. Non avrebbe potuto sostituire l'osservanza della Domenica, primo giorno della settimana, con la celebrazione del settimo giorno del Sabato, un cambiamento per il quale non esiste alcuna autorità nelle Scritture. Tratto da: -Rev. Stephen Keenan, (1851), pag. 174. Nella Catechesi del Concilio di Trento, La Chiesa di Dio ha pensato bene di spostare la celebrazione e l'osservanza del Sabato alla Domenica! -p 402, seconda edizione riveduta (inglese), 1937. (pubblicata per la prima volta nel 1566). Nella Confessione di Augusta, Essi [i Cattolici] sostengono di aver cambiato l’osservanza del Sabato alla Domenica, il giorno del Signore, contrariamente a come appare nel decalogo ; non c'è nessun esempio di cui si siano vantati di più della modifica del giorno del Sabato. Grande è il potere e l'autorità della chiesa, dicono, poiché esentava dall’osservanza di uno dei dieci comandamenti. - Art. 28. Dio ha avvertito che un potere blasfemo avrebbe "cercato di cambiare i tempi e le leggi", e la Chiesa Cattolica ammette apertamente di averlo fatto, e perfino se ne vanta. In un sermone al Concilio di Trento del 1562, l'arcivescovo di Reggia, Caspar del Fossa, affermò che l'intera autorità della Chiesa cattolica si basava sul fatto che hanno cambiato il Sabato con la Domenica. Questo non va a confermare le profezie di Daniele e Paolo? "Per secoli milioni di cristiani si sono riuniti per celebrare Dio il primo giorno della settimana. Il Signore ha accettato benevolmente questo culto. Egli ha riversato le Sue benedizioni sul popolo cristiano mentre cercava di servirlo. Tuttavia, se si cerca nelle Scritture, si è costretti a riconoscere che la domenica non è un giorno nominato da Dio... Non trova alcun fondamento nelle Scritture, ma è sorto interamente come risultato di un’usanza", dice Frank H. Yost, Ph.D. in “The Early Christian Sabbath”. Poniamoci nuovamente la domanda: il Sabato è stato cambiato dal settimo giorno della settimana al primo? La Bibbia è chiara: "E Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò" (Genesi 2:3). "Perciò il Signore benedisse il giorno del Sabato e lo rese santo" (Esodo 20:11). Se Dio avesse voluto che un altro giorno diventasse il Sabato, avrebbe dovuto togliere la benedizione dal settimo giorno e metterla nel giorno che avrebbe dovuto sostituirlo. Ma quando Dio concede una benedizione, è per sempre. "...O Signore, ciò che benedici è benedetto per sempre" (1 Cronache 17:27). "Ho ricevuto l'ordine di benedire; Egli l'ha benedetto e non posso revocare la benedizione " (Numeri 23:20). Il tuo compleanno, quale ricordo della tua nascita, non può essere cambiato, anche se puoi celebrarlo in un giorno diverso. Né il Sabato, ricordo della creazione (Esodo 20:11), può essere cambiato, anche se alcuni possono celebrarlo in un giorno diverso. Dio incaricò Mosè di costruire il santuario terreno, tutti i suoi arredi e l'arca secondo "il modello" che gli fu mostrato. (Esodo 25:9, 40) L'arca era chiamata "l'arca dell'alleanza" (Numeri 10:33, Deuteronomio 10:8, Ebrei 9:4), e "l'arca della testimonianza" (Esodo 25:22), perché in essa Mosè aveva posto le tavole di pietra sulle quali Dio aveva scritto la Sua Legge. (Esodo 25:16, 31:18) Giovanni, in Apocalisse 11:19, descrive la scena davanti a lui quando "il tempio di Dio fu aperto in Cielo." Giovanni vide l'arca dell'alleanza nel santuario celeste. Davide scrisse: “Per sempre, o Eterno la tua parola è stabile nei cieli" (Salmo 119:89). È lecito supporre che la Legge di Dio rimanga, contenuta dentro l’arca dell’alleanza nel santuario celeste. Quando Dio dice: "Il settimo giorno è il Sabato del Signore vostro Dio" (Esodo 20:10), questo pone fine a tutte le controversie. Non possiamo cambiare la Parola di Dio per nostra convenienza. "Ma se vi pare cattiva cosa servire l’Eterno, scegliete oggi chi volete servire" (Giosuè 24:15). Autore Emily Thomsen Fonte www.sabbathtruth.com Qui di seguito sono elencate 5 ragioni dalle quali si evince che la storia del ricco e di Lazzaro non è da prendere in modo letterale. 1 E’ inclusa in una lista di parabole. Il dizionario Merriam Webster definisce la parabola come una breve storia fittizia che illustra un’attitudine morale o un principio religioso. La storia del ricco e Lazzaro è posta alla fine di una serie di parabole colme di illustrazioni simboliche non letterali (vedi Luca 15). Infatti, nella parabola della pecora smarrita, Gesù sicuramente non sta insegnando che i Suoi seguaci hanno 4 zampe o mangiano l’erba; è una metafora per un significato spirituale più profondo. 2. Contiene una conversazione impossibile. La parabola descrive il ricco nell’ Ades che parla direttamente a Lazzaro nel seno di Abramo. Le persone in cielo possono conversare con le persone all’inferno? A questo riguardo, le persone in cielo possono davvero guardare le persone bruciare all’inferno? Non secondo Gesù che descrive “un grande baratro” tra i salvati e i perduti (Luca 16:26) 3. Usa chiaramente un linguaggio figurato simbolico. Il ricco vuole che Abramo mandi Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito per rinfrescargli la lingua (versetto 24). Questo deve essere simbolico – perché non può succedere fisicamente. Quanta acqua può passare attraverso le fiamme e quale aiuto potrebbe portare a qualcuno che sta soffrendo nell’inferno? 4. Usa espressioni figurative. Le persone che muoiono con la fede in Cristo trovano riposo nel seno letterale di Abramo? Quanto grande è il seno di Abramo? Questa deve essere un’espressione figurativa, in quanto sappiamo che gli angeli raccoglieranno i santi alla seconda venuto di Cristo. (vedi Matteo 24:30,31) 5. Contraddirebbe il resto delle Scritture. Se questa storia fosse letterale, sarebbe difficile spiegare perchè la Bibbia dice “Poiché nella morte non c'è memoria di te”(Salmo 6:5). Infatti, coloro che sono morti, sono addormentati nella tomba in attesa della risurrezione. (1 Tessalonicesi 4:15-16). La Bibbia paragona la morte al sonno più di 50 volte. Vedi un esempio dalle parole di Gesù in Giovanni 11:11-14 Fonte: https://www.amazingfacts.org/news-and-features/news/item/id/14969/t/5-reasons-you-can-know--the-rich-man-and-lazarus--is-not-literal |
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